L'ANALISI
22 Gennaio 2022 - 05:15
SAN BASSANO - L'insidia è nascosta in un sms: ben scritto e, proprio per questo, più difficile da riconoscere. Come mittente, è indicato un noto istituto di credito, peraltro con una filiale presente a San Bassano. E chi, in questi giorni, l’ha ricevuto sul proprio smartphone, di quella banca (guarda caso) è proprio correntista.
Il problema è che un messaggio apparentemente di aiuto in realtà cela un inganno bello e buono, un subdolo tentativo di carpire i dati sensibili e prelevare attraverso transazioni digitali le somme depositate. Il sambassanese che si è visto recapitare la comunicazione ha fiutato il pericolo e si è salvato ma nei mesi scorsi a una sua concittadina non è andata altrettanto bene: un raggiro analogo, tentato non via sms ma attraverso la telefonata di un finto operatore bancario, ha fruttato ai malfattori poco più di mille euro.
Nell’ultimo caso, avvenuto in questa settimana, il correntista preso di mira è stato invitato a contattare urgentemente gli uffici della banca attraverso un numero verde o un indirizzo mail che corrisponderebbero (non senza una punta d’ironia) alla sezione phishing, ovvero quella dedicata alle truffe informatiche «Ci sono importanti comunicazioni che la riguardano».
Ma in realtà si tratta di un cavallo di Troia, un escamotage attraverso il quale i malviventi, fingendosi operatori dell’istituto di credito, riescono a entrare in possesso delle credenziali della app, in modo d’avere accesso alle operazioni di homebanking. A quel punto, per le vittime, difendersi diventa difficile. Si gioca tutto sui tempi, e sulla tempestività nel bloccare sia il conto che la propria app. Quest’ultimo tentativo è andato a vuoto ma le esche, con tutta probabilità, stanno ancora circolando.
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