L'ANALISI
14 Gennaio 2022 - 05:20
CREMA - Droga nella rete tesa dai carabinieri: dosi in meno, per il mercato del fine settimana cremasco. E tutto grazie un controllo stradale come tanti, almeno all’apparenza. Ma il tremolio nella voce dell’automobilista, fermato l’altro pomeriggio lungo la bretella tra Romano di Lombardia e Offanengo, ha subito insospettito la pattuglia del nucleo radiomobile: «Troppo nervoso, per non aver nulla da nascondere...». Tanto, da convincere il capoequipaggio della «gazzella» e il collega a frugare nell’abitacolo di quell’Alfa, bloccata in territorio di Camisano. E in pochi secondi, sono sbucati dieci grammi di cocaina. Non droga qualsiasi, ma con un grado di purezza — riveleranno poi i narcotest — tutt’altro che comune. Quindi, con la possibilità di essere tagliata più e più volte, ossia addizionata con sostanze innocue come il manitolo, sino a portarne il valore a duemila euro abbondanti. Ovviamente, non prima che venga suddivisa in dosi.
Insomma, una partita di polvere bianca pronta per le notti cremasche, considerato che l’auto viaggiava giusto verso la città. E per di più, affidata a un 23enne, in cui i carabinieri (né tantomeno i colleghi della polizia) si erano mai imbattuti prima. Ieri pomeriggio, il disoccupato di origine marocchina, protagonista dell’episodio, ha patteggiato un anno di carcere per la «detenzione dello stupefacente», per dirla come il codice. Ma per lui, le porte della cella non si spalancheranno, almeno per il momento. Il giudice Maria Stella Leone, il magistrato incaricato dell’udienza di convalida e del processo per direttissima, celebrati al palazzo di giustizia di Cremona, gli ha infatti concesso la sospensione condizionale della pena. E ciò, avendo a che fare con un imputato con la fedina penale immacolata.
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