L'ANALISI
09 Gennaio 2022 - 13:28
CREMONA - La provincia di Cremona è tra quelle in cui l'epidemia di Covid-19 correva più velocemente in Italia alla fine del 2021: sono 32 le province dove l’incremento dei casi raddoppiava in un minore numero di giorni e potrebbero quindi coincidere con le province dove la Omicron più si è diffusa nelle ultime settimane. Lo indica l'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M. Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). «Dall’analisi delle curve dell’incidenza di positivi nelle 107 province italiane nel periodo di tre settimane che termina il 2 gennaio 2022, risulta una crescita di tipo esponenziale (modulata da una componente periodica settimanale) con tempi di raddoppio degli incrementi che hanno frequenza massima a 4,5 giorni. Le province con tempi di raddoppio inferiori o uguali a 4,5 giorni sono 32», rileva il matematico.
La dinamica riguarda essenzialmente tre blocchi di province contigue: uno composto dalle quattro province lombarde di Lecco, Bergamo, Monza e della Brianza e Cremona; Parma in Emilia Romagna; tutte le province toscane esclusa Grosseto e le due umbre. La diffusione della variante Omicron va di pari passo con l’incremento dei contagi e non è un caso che, nel quadro provinciale, la zona con l’incidenza maggiore, quella cremasca, sia anche quella dove la mutazione sudafricana ha raggiunto ormai l’80-90% delle genotipizzazioni accertate da Ats. Stando all’ultimo report, del 2 gennaio, risultava infatti già ampiamente prevalente nel distretto del Serio. In tutto il territorio di Ats Val Padana il 2021 si è chiuso con 197 casi accertati, di cui un centinaio nel distretto cremasco. Si attende il nuovo e imminente report, ma intanto è già confermato che Omicron corre e molto più veloce di Delta.
Ecco di seguito l’elenco delle 32 province dove nelle ultime settimane del 2021 i casi aumentavano in modo esponenziale con i valori più bassi dei tempi di raddoppio (in giorni) degli incrementi: Chieti (1,3), Isernia (2,3), Vibo Valentia (2,8), Pescara (2,9), Prato e Pisa (3), Campobasso e Barletta-Andria-Trani (3,1), Firenze (3,2), Pistoia (3,3), Lucca (3,4), Lecce e L’Aquila (3,6), Avellino (3,7), Teramo e Siena (3,8), Taranto, Arezzo e Massa Carrara (3,9), Lecco, Enna e Bari (4), Parma (4,1), Bergamo e Terni (4,2), Livorno, Rimini e Caserta (4,3), Cremona, Perugia, Benevento, Monza e della Brianza (4,5).
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