L'ANALISI
23 Dicembre 2021 - 05:30
CREMONA - Sono almeno 300 i tamponi che verranno effettuati ed analizzati in questi giorni per stringere il cerchio attorno ai nove contagi Omicron accertati nel territorio cremasco; fra gli screening c’è anche quello che oggi riguarderà parte degli studenti di un istituto scolastico di Crema, dove è stato individuato un positivo, ma va precisato che non si tratta di un alunno.
Intanto Ats Val Padana attende l’esito delle genotipizzazioni di altri tamponi positivi collegati ai nove casi: si tratterebbe di pochi contatti stretti e viene ribadito che non c’è un unico focolaio in corso. Infatti, a parte due casi, gli altri sarebbero fra di loro scollegati. E perfino due positività ad Omicron accertate nell’ambito di uno stesso luogo di lavoro potrebbero essere in realtà una coincidenza, perché i due soggetti non condividono gli stessi locali. La mancanza di link significa solo una cosa: Omicron circola già abbastanza da fare paura e l’attenzione deve essere massima.
«Ats ha applicato le circolari del ministero della Salute relative alle varianti Voc più pericolose, nelle quali rientra appunto Omicron – spiega Luigi Vezzosi, dirigente medico dell’Uos Prevenzione Malattie Infettive –. Un protocollo che era già stato previsto per la variante Beta, ex sudafricana. Lo scopo è provare ad identificare il caso indice e contenerla il più possibile. Ecco perché per i casi accertati si va a ritroso di 14 giorni, con un contact tracing più ‘aggressivo’. E devo dire che da parte delle persone interessate c’è stata massima disponibilità a ricostruire spostamenti e incontri, cosa che non sempre è scontata perché capita anche di incontrare un po’ di omertà».
Dei nove positivi Omicron già accertati, sette hanno sintomi (comunque gestibili al domicilio, con un solo caso di lieve dispnea senza desaturazione) e due no. Per i loro contatti è scattata una quarantena di dieci giorni in caso di non vaccinati e di sette giorni in caso di vaccinati, con tampone negativo previsto per la fine quarantena. Le procedure prevedono quarantene anche per i contatti dei casi sospetti Omicron.
«Nell’ambito dello screening viene proposto un tampone molecolare, perché poi può essere genotipizzato mentre l’antigenico no – continua Vezzosi –. Attualmente abbiamo individuato fra le 250 e le 300 persone da sottoporre a tampone. Tengo a sottolineare che da parte di Asst Crema c’è stata disponibilità immediata e grande collaborazione, nonostante laboratori e operatori siano sotto pressione da due anni. Sottolineo che con Omicron cade anche la cosiddetta regola dei 21 giorni: la fine quarantena dei positivi scatta solo con un tampone molecolare negativo».
Il 10 dicembre una nuova circolare ministeriale ha imposto anche di segnalare immediatamente al ministero e alla Regione eventuali elementi riguardanti Omicron, cosa che Ats ha fatto tempestivamente. Così come viene mantenuta alta l’attenzione con sequenziamenti previsti non solo per i contatti di contagiati Omicron, ma anche in caso di positività di soggetti di rientro dall’estero, focolai anomali, fallimenti vaccinali, ricoveri ospedalieri. Ed è proprio grazie a questa attenzione che lunedì pomeriggio sono stati scoperti sul territorio i primi casi della temuta mutazione Covid.
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