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"Quest'uomo è stato qui? È un truffatore". Poi i finti agenti fanno razzia

Colpo in due atti: le guardie entrano in scena dopo il sedicente addetto dell’acqua per conquistare la fiducia delle vittime

Giacomo Guglielmone

Email:

gguglielmone@laprovinciacr.it

10 Dicembre 2021 - 05:25

"Quest'uomo è stato qui? È un truffatore". Poi i finti agenti fanno razzia

CREMONA - I malviventi specializzati nelle incursioni «porta a porta» hanno colpito ancora, con un canovaccio ancora più complesso, che a Cremona, città dove truffatori e topi d’appartamento si sono spesso scatenati, non si è mai visto. Zaist e Battaglione le zone dove, al momento, si ha notizie di queste incursioni, che devono preoccupare e far alzare la guardia in vista del periodo pre-natalizio, da sempre contrassegnato dalle incursioni di ladri e truffatori. Allo Zaist il colpo non è andato in porto perché, in un barlume di lucidità, gli anziani di casa hanno telefonato a un figlio, descrivendogli la situazione; una condotta che, in extremis, ha messo in fuga i malviventi. Nell’altra incursione, invece, il progetto dei malviventi è andato a segno, ma sono stati sottratti beni per lo più di valore affettivo.

Ed ecco la dinamica, che deve allarmare tutti per il potenziale pericolo, soprattutto per le persone anziane che vivono sole. Si presenta a casa un sedicente addetto dell’acqua - tutte le indicazioni parlano di persone tra i 40 e 50 anni - che dice di dover intervenire sulla rete idrica, perché l’impianto è in panne e la fornitura del servizio può essere interrotta. Il finto addetto resta per alcuni minuti nella casa, compie delle verifiche, fa domande, poi se ne va. Gli inquilini pensano che tutto sia risolto. L’acqua funziona. Calda e fredda. Invece è solo l’inizio. Dopo poco, a casa della coppia di anziani si presentano due sedicenti agenti che mostrano un distintivo delle forze dell’ordine e poi una foto che immortala l’addetto dell’acqua che ha appena lasciato la casa. «Abbiamo appena fermato questa persona. È un malvivente - spiegano i due - e ha messo a segno dei furti. È stato anche qui?». A quel punto gli anziani non possono che rispondere in maniera affermativa ed è lì che i finti agenti calano il carico da undici. «Verificate se manca qualcosa dai vostri averi». Qui scatta la seconda e più odiosa parte del colpo: nella confusione creata ad arte durante il controllo, i malviventi mettono le mani sulle cose di valore.

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