L'ANALISI
07 Dicembre 2021 - 19:33
CREMA - L’ospedale di comunità in città si farà, ma non nell’ex tribunale, come auspicava il Comune, bensì nell’attuale centro servizi dell’Asst di via Gramsci, ossia la palazzina ex Asl. Lo ha deciso la giunta regionale, nell’ambito della riforma sanitaria approvata nei giorni scorsi, che prevede l’introduzione di queste strutture intermedie, deputate all’assistenza sanitaria di breve durata. Saranno riservate a quei pazienti che, pur non presentando patologie acute ad elevata necessità di assistenza medica, non possono essere assistiti a domicilio per motivi socio sanitari.
La decisione, comunicata dal governatore Attilio Fontana e dall’assessore al Welfare Letizia Moratti, ha mandato su tutte le furie il sindaco Stefania Bonaldi e i consiglieri regionali di minoranza Matteo Piloni (Pd) e Marco Degli Angeli (Cinque Stelle). «Una ferita per Crema e il territorio — sottolinea Bonaldi —: una scelta inspiegabile, alla luce delle precedenti rassicurazioni ripetutamente date dal presidente Fontana in visita a Crema, in relazione alla documentata insussistenza di problemi di vulnerabilità sismica, in considerazione del parere favorevole a questa soluzione di Asst Crema e Ats Val Padana». Bonaldi sarà comunque a Milano per incontrare l’assessore Moratti (appuntamento programmato da un mese). «L’obiezione che si tratti di un immobile non di proprietà sollevata dalla Regione – prosegue il sindaco — sarebbe già risolta. Dal 2016 siamo disponibili e l’abbiamo confermato in ogni occasione, ad assegnare alla Regione un diritto di superficie di 99 anni. Peraltro, è di oggi la notizia che altri ospedali di comunità si faranno su proprietà comunali, pertanto qualcuno dovrebbe spiegarci per quale ragione questa soluzione a Crema diventi un impedimento e altrove non lo sia».
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