L'ANALISI
04 Agosto 2021 - 06:15
La riunione convocata dal presidente dell’Area omogenea Aldo Casorati
CREMA - Le novità che verranno introdotte dalla riforma sanitaria regionale, legge che dovrà essere approvata in consiglio entro fine anno, sono state al centro dell’incontro di ieri pomeriggio in aula degli Ostaggi, convocato dal presidente dell’Area omogenea Aldo Casorati, affiancato dal sindaco Stefania Bonaldi. La stragrande maggioranza dei sindaci e amministratori locali, tra cui il parlamentare Claudia Gobbato e i consiglieri regionali Marco Degli Angeli, si sono collegati da remoto. Tra loro anche il presidente della commissione Sanità della Regione Emanuele Monti. In sala il direttore socio sanitario dell’Asst Piermauro Sala e il consigliere regionale Matteo Piloni.
La novità sono gli ospedali di comunità e le case della comunità, che non escludono i presidi socio sanitari. «Il Cremasco – ha chiarito Casorati – ospiterebbe tre case di comunità, una ogni 50 mila abitanti. L’Asst di Crema ha dato indicazione che una di queste sia organizzata nella sede di via Gramsci, dove già si trovano i servizi. La seconda al Santa Marta di Rivolta d’Adda, la terza da individuare. L’ospedale di Comunità si troverebbe ancora al Santa Marta con dai 20 ai 40 posti letto. In tema di finanziamenti non è sicuro che i fondi del Recovery fund possano coprire tutto, dunque potrebbero essere necessari compartecipazioni degli enti locali».
Monti ha aggiunto. «Abbiamo approntato un piano di programmazione economico finanziario. Nelle riforma il distretto è chiaramente il punto di contatto tra sanità e enti locali. A fronte di osservazioni di Agenas (Agenzia nazionale servizi sanitari), triplichiamo il numero dei distretti in Regione: saranno di dimensioni più ridotte, intorno ai 100 mila abitanti, con il compito di gestire i rapporti con medici di base, farmacie e case di riposo. I distretti e i loro progetti sanitari, corrisponderanno ai piani di zona socio assistenziali, evitando incroci tra aree non omogenee. Vogliamo un collegamento ospedale territorio, lo si potrà fare tramite le case della comunità che favoriranno la medicina di base in associazionismo complesso. Il tutto garantendo ai distretti autonomia gestionale e finanziaria». Casorati ha ricordato la promessa del presidente Attilio Fontana di fare un Presst a Crema, da valutare se nell’ex tribunale. «Non è assodato che il presidio socio sanitario sia escluso per il subentrare di case di comunità. Potrebbero trovare la loro sede nel nuovo Presst, sarebbe una struttura efficiente. Dobbiamo continuare a sostenere questa richiesta».
Nel frattempo, la Giunta regionale ha stanziato 300 milioni di euro per le spese del personale impegnato nell’emergenza Covid-19 e per assicurare il rispetto delle liste d’attesa. La delibera è stata approvata su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti. Dei 300 milioni fanno parte anche 50 milioni di assegnazioni statali del 2020 utilizzati per finanziare la rimodulazione del Piano per il recupero delle liste d’attesa. Queste risorse, in particolare, sono state attribuite alle Aziende sanitarie a seguito del consuntivo 2020. Nel dettaglio, 183 milioni di euro sono stati utilizzati in attuazione delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica.
Altri 34,9 milioni sono stati destinati a coprire i costi delle Unità speciali di continuità assistenziale. Per incarichi di lavoro autonomo o contratti di collaborazione per professionisti sanitari e assistenti sociali della neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza (fascia d'età 0-18 anni), sono stati destinati 1,3 milioni; 3,3 milioni di euro sono stati impiegati per le retribuzioni destinate agli psicologi per la fascia d’età da 1 a 25 anni. Ulteriori 28 milioni sono stati utilizzati per i costi relativi alle misure di contenimento e contrasto all'emergenza Covid-19 con priorità alle Asst già accreditate per l’assistenza domiciliare integrata.
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