L'ANALISI
02 Dicembre 2021 - 05:20
Il farmacista Marzio Cortellazzi
CASALMAGGIORE - Laureato in farmacia, 29 esami di Medicina e Chirurgia superati, docente di Yoga, appassionato di discipline orientali, non si era vaccinato contro il Covid. Finché non ha trovato un medico che lo ha persuaso sulla opportunità di fare qualcosa per difendersi meglio dal virus. E così la scorsa settimana si è sottoposto alla prima inoculazione di Moderna. Protagonista della vicenda è Marzio Cortellazzi, 51 anni, di Casalmaggiore.
Marzio, ci parli un po’ di sé e della sua vita... Come e da dove nasce il suo ripensamento?
«Ho fatto il liceo classico, poi ho superato 29 esami di Medicina e Chirurgia, sono partito per il militare e al ritorno mi sono infine laureato in Farmacia. Poi ho fatto un viaggio in Nepal di due mesi. Ho anche lavorato per 21 anni al Consorzio Forestale Padano, sono stato tra i primi a entrarvi».
Come ha vissuto questa esperienza in Nepal?
«È stata una trasferta che ha inciso parecchio su di me. Al ritorno ho seguito corsi molto approfonditi di Yoga, in scuole di Piacenza e Bologna, quattro anni da una parte e sette dall’altra, e sono diventato insegnante. Ho anche conosciuto profondamente la medicina orientale e antica- Ma presto credo che tornerò a insegnare Yoga».
Nel 2020 è arrivata la pandemia da Covid-19.
«Ho cercato di approfondire il tema e di capire se era una operazione mediatica, se era enfatizzata. Poi ho visto che si è creato un vero e proprio ‘tsunami’ delle vaccinazioni. Confesso che mi ero un po’ incaponito nel non volermi sottoporre a quel trattamento. Mi disturbava molto quell’intreccio di paure, conflittualità, debolezze generato dal tema delle vaccinazioni».
E poi che cosa è successo?
«Ho incontrato Michele Calavalle, medico volontario al polo vaccinale Avis di Casalmaggiore. Mi ha raccontato la sua esperienza e mi ha convinto. Mi è piaciuto, mi ha ispirato. Così ho deciso di mettere da parte il mio sapere e di compiere un atto di fiducia nei suoi confronti. Il mio non è stato un atto di fede, ma ho voluto superare la dimensione conflittuale interiore, che non porta mai nulla di buono. Ho scelto di semplificare le cose. Ho compreso che quella delle vaccinazioni è la strada più veloce per ‘andarcene fuori’, per usare un’espressione che chiarisce bene il concetto. Ho messo nel cassetto il mio ego, la mia presunzione, e poi ho compreso l’importanza dei posti liberi in ospedale. Se qualcuno ha veramente bisogno di trattamenti ospedalieri, è bene che ci sia la possibilità di assicurarli».
Quando si è fatto vaccinare?
«La settimana scorsa. Prima iniezione di Moderna, senza alcun effetto collaterale. Il 23 dicembre farò la seconda dose. Anche la mia fidanzata, biologa, ha atteso, per motivi diversi dai miei, legati a possibili controindicazioni rispetto alla sua salute. Ma si vaccinerà».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris