L'ANALISI
11 Novembre 2021 - 20:18
ROBECCO D'OGLIO - Sono tornati in libertà, per scadenza dei termine di custodia cautelare, Filippo e Pietro Taino, i fratelli arrestati con il padre Paolo e con l’altro fratello Aldo, il 28 aprile scorso nell’ambito della maxi indagine dell’Arma su un giro di centinaia di auto rubate, cannibalizzate e i cui pezzi, scocche e motori, venivano rivenduti anche all’estero, soprattutto in Slovenia. A fine settembre, Filippo e Pietro erano stati mandati ai domiciliari con la possibilità di recarsi al lavoro in un’azienda agricola. A tirarli fuori dal carcere è stato l’avvocato milanese Stefano Benvenuto. Dal 27 ottobre i due fratelli sono liberi. «Rilevato che in assenza di atti interruttivi del termine, la misura cautelare in atto deve essere revocata con effetto dal 27 ottobre per decorrenza dei termini della durata massima pari a 6 mesi», è stata dichiarata «la perdita di efficacia degli arresti domiciliari».
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