L'ANALISI
03 Novembre 2021 - 15:38
CREMA - In classe con sciarpa e cappotto. Arriva la stagione fredda e i problemi legati alla temperatura all’interno degli istituti scolastici si ripropongono puntualmente. La prima lamentela arriva da un genitore di un’alunna che frequenta la sede di largo Falcone e Borsellino dell’istituto superiore Munari. «Mia figlia – afferma Paolo Martinenghi - frequenta il quinto anno del liceo delle Scienze umane. La ragazza mi riferisce un problema di temperatura siberiana nella sua e in altre aule dello stesso edificio scolastico. Gli studenti svolgono l'attività quotidiana con indosso il cappotto e la sciarpa e anche le insegnanti sono costrette ad utilizzare tale abbigliamento». Ad aggiungere neve su ghiaccio è la normativa legata alla situazione sanitaria, che impone di provvedere al ricambio dell’aria tra un’ora di lezione e l’altra. «Al cambio orario – prosegue Martinenghi – è obbligatorio arieggiare la classe, come previsto dalle norme anti-Covid. Questo non fa che peggiorare la situazione». I docenti della scuola devono subire anch’essi il problema delle basse temperature, al quale tocca alla Provincia, ente responsabile dell’edilizia scolastica di secondo grado, rimedare.
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