L'ANALISI
02 Novembre 2021 - 05:55
CREMONA - L’obbligatorietà del Green pass sui luoghi di lavoro è scattata il 15 ottobre, ma già un paio di giorni prima era salita vertiginosamente la pressione dei non vaccinati sulle farmacie. Fatti due calcoli, in una ventina di giorni i 60 esercizi provinciali – su 120 totali – che effettuano i tamponi hanno testato circa 70 mila persone. La spesa complessiva sostenuta dai No Vax è intorno al milione di euro. Si tratta di stime, numeri non ufficiali, ma da Federfarma confermano che siano un attendibile spaccato della realtà provinciale. «La media giornaliera di tamponi nel nostro territorio – spiega Rosanna Galli, presidente provinciale dell’associazione – è sicuramente superiore ai 3 mila, con punte anche di 4 mila. Ad oggi la situazione, il numero di prenotazioni sembra in calo; ci sono persone che nelle ultime settimane si sono vaccinate. Presto potrebbe risalire: stiamo entrando nella stagione delle sindromi para influenzali. Personalmente, ho già avuto richieste di test da chi, avendo contratto un raffreddore, dunque con sintomi simili a quelli del Covid-19, voleva giustamente stare tranquillo». I farmacisti cremonesi si stanno dimostrando un presidio fondamentale: è anche merito della loro informazione sanitaria se diverse decine di irriducibili hanno scelto il vaccino. Indubbiamente pesano anche altri fattori: l’impegno di dover prenotare e effettuare tre test la settimana e, soprattutto, la spesa. Un tampone costa 15 euro. Una coppia No Vax che lavora può arrivare a spendere 90 euro ogni sette giorni, 360 euro al mese.
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