L'ANALISI
23 Ottobre 2021 - 15:55
CREMONA - Si allunga il “filotto” di scioperi a Trenord del 2021: quello di domenica 24 ottobre sarà il settimo dall'inizio dell'anno. "Pur in un anno di pandemia e di difficoltà per assicurare le norme sanitarie è esplosa la conflittualità sindacale nell'azienda nata 11 anni fa dal matrimonio delle FNM con le FS ma gestita con un patto di sindacato dalla Regione Lombardia - afferma Dario Balotta, presidente dell'Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti -. L'allora presidente della Regione che tanto volle il matrimonio, Roberto Formigoni, definì Trenord un passo federalista che avrebbe migliorato i servizi e ridotto i costi di gestione grazie a relazioni sindacali innovative. Nulla di tutto ciò è accaduto. Sono aumentati i costi di gestione, gli scandali (i più noti sono quelli di Norberto Achille per le spese pazze 2015, Gold rail 2012, straordinari pagati e non fatti 2014 ed altri ancora) ed i disagi per i pendolari con record di ritardi e soppressione dei treni".
Po Balotta sferra un attacco frontale all'assessore ai Trasporti: "Claudia Terzi dovrebbe dimettersi, come chiedono da alcune settimane i comitati pendolari. E' dal 2002, che l’azienda cerca di passare dalla gestione manuale dei turni del personale ad uno informatizzato (Arco) costato 6 milioni di euro ma non ci riesce ed è proprio per la pessima gestione dei turni del personale che siamo al settimo sciopero annuale. Relazioni sindacali improntate al consociativismo e con forti contenuti corporativi hanno portato al collasso tecnico e gestionale permanente Trenord. Le continue proroghe della concessione e le garanzie del monopolio a Trenord da parte della Regione hanno totalmente deresponsabilizzato i manager (scadenti) ed i sindacati fino a questo incredibile filotto di scioperi".
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