L'ANALISI
VIOLENZA IN FAMIGLIA
23 Settembre 2021 - 14:29
SONCINO - La violenza domestica è esplosa, per l'ennesima volta, in una casa di Soncino nella notte tra il 21 e il 22 settembre, dove un 40enne di origine indiana minacciava la moglie e il figlio minorenne anche al cospetto dei carabinieri intervenuti sul posto per mettere fine all'aggressione. L'uomo, completamente ubriaco, veniva trasportato presso pronto soccorso dell’ospedale di Crema. La mattina del 22 settembre, la Stazione dell'Arma di Soncino, contattava la Procura della Repubblica di Cremona per attivare il “codice rosso”. Dopo aver nominato un interprete ed acquisito informazioni dalla moglie che non parla lingua italiana, i militari apprendevano che l'aggressore, ormai da un mese quotidianamente, minacciava di morte sia la moglie che suo figlio minore accusandoli di averlo denunciato alle autorità, facendo riferimento ad un procedimento penale pendente nei suoi confronti per fatti analoghi commessi nel periodo 2017-2019.
La donna, infatti, aveva in precedenza denunciato il marito e successivamente perdonato a seguito delle promesse ricevute in relazione al fatto che avrebbe smesso di bere e di maltrattare lei e suo figlio. Inoltre, ha promesso che al suo rientro dall’India, dove l’uomo aveva trascorso il periodo da agosto 2019 a luglio 2020, si sarebbe sottoposto ad un programma di disintossicazione dall’alcol. Le promesse però non erano state mantenute e a partire dal mese di giugno 2021, il marito - terminato il suo programma terapeutico e gli esami di controllo ad esso connessi - aveva ripreso a bere quasi quotidianamente ed ogni notte impediva il riposo notturno dei famigliari minacciandoli di morte in più occasioni. A seguito delle verifiche, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Cremona - al fine di procedere all’immediata esecuzione della sentenza precedentemente emessa a suo carico, ritenuto colpevole di fatti analoghi sempre a danno dei famigliari - emetteva l’ordine di esecuzione dovendo l'uomo espiare la pena della reclusione di due anni e otto mesi per i reati di maltrattamenti in famiglia, aggravati per aver commesso i fatti in presenza e a danno di minore, e percosse aggravate ai danni della coniuge. L’arrestato, al termine degli accertamenti, è stato tradotto dai carabinieri presso la Casa Circondariale di Cremona.
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