L'ANALISI
17 Agosto 2021 - 06:15
CASALMAGGIORE - Per adesso ci sono solo le pareti di mattoni grezzi, ma è già un ottimo inizio. Grazie ad Amurt, in Burkina Faso sono iniziati i lavori per il reparto di maternità della clinica di Bissiri. A darne notizia è lo stesso presidente di Amurt Paolo Bocchi dalla propria pagina Facebook. «Amurt sta costruendo il reparto maternità nella clinica di Bissiri in Burkina Faso di cui c'era assoluta necessità, visto che l'indice di natalità in zona è altissimo — sei figli per donna — e costringeva le mamme a scomodissime e a volte drammatiche trasferte per partorire. I lavori procedono grazie anche alla generosità dei nostri sostenitori italiani. In Africa hanno un sacco di problemi ma con poco si riesce a risolverli, da noi siamo bravi a crearli i problemi senza poi riuscire a venirne fuori». Quanto serva questo presidio sanitario, lo si capisce dai racconti che giungono dai rappresentanti di Amurt in Burkina. «Molte donne sono giunte nei pressi dell’ospedale per raccogliere la sabbia depositata nei campi vicini per velocizzare la lavorazione dei mattoni».
Sulla pagina Facebook ufficiale dell’associazione, viene sottolineato che la raccolta fondi è ancora aperta e la cifra che si era prefissata non è ancora stata raggiunta. Su 15 mila euro di obiettivo, ne sono stati raccolti 4.406, con 29 donatori. A Bissiri Amurt è presente dal 2010, dove ha fornito e sovvenzionato un dispensario aperto 24 ore su 24 gestito da infermieri. Lo scopo è curare casi di malaria, diarrea, infezioni, ferite, dei circa 5 mila abitanti di Bissiri e dintorni. Spesso Amurt deve salvare la vita di pazienti che non hanno nessuna assistenza di base per curarsi. I numeri del dispensario fanno capire l’importanza che esso riveste con due infermieri impiegati; vi sono circa 350 pazienti visitati in media al mese, con servizio 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, il costo di ogni consulenza di 30 centesimi di euro, perché la sanità in Africa è a pagamento ovunque.
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