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MONTODINE

In motorino sugli Appennini: «Entusiasmante»

Si è concluso il raid in sella ai sei Ciao Piaggio e a un Garelli. Dal Cremasco hanno raggiunto la Toscana non senza imprevisti

La Provincia Redazione

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03 Agosto 2021 - 16:32

In motorino sugli Appennini: «Entusiasmante»

Gli amici lunedì sera al loro arrivo a Montodine nella piazza Patrioti

MONTODINE - L’imprevisto, che comunque non li ha fermati, è capitato quando ormai erano quasi in vista del traguardo. La rottura della chiave del furgone d’appoggio, che li ha accompagnati nella splendida avventura in sella ai loro Ciao e a un Garelli, conclusa lunedì sera in paese.

Cinque giorni tra Emilia, Liguria e Toscana, per portare a termine un raid di oltre 600 chilometri complessivi, che avevano progettato nel periodo buio del primo lockdown. Quando il paese e l’intero Cremasco soffrivano per le morti del Covid, gli amici appassionati di motorini anni ’80 e ’90, un gruppo eterogeneo di età compresa tra i 35 e i 60 anni, avevano a lungo sognato un viaggio in libertà. C’è voluto quasi un anno e mezzo, ma la settimana scorsa sono riusciti a coronare il loro progetto. 

Un’esperienza entusiasmante  ringraziamo chi ci ha dato una mano ad organizzarla, anche sostenendoci economicamente

Sei in sella ai Ciao Piaggio e uno a bordo di un Garelli, più altre due persone a bordo del furgone.

Prima tappa da Montodine all’appennino pavese. Seconda sino alle Cinque Terre, con pernottamento a Manarola. Terza la discesa in Toscana, per raggiungere Torre del Lago Puccini, con annessa cena a Viareggio. Quarta, il rientro scavalcando ancora gli Appennini e fermandosi a Bardi.

Lunedì mattina la partenza per tornare a Montodine, con l’idea di passare per la Val Trebbia. Arrivati a Bobbio verso l’ora di pranzo, attraverso il passo di Santa Barbara, al momento di mettersi in marcia per gli ultimi 80 chilometri, la brutta sorpresa della rottura della chiave del furgone. Niente di grave, ma ciò ha richiesto qualche ora in più di attesa. Di conseguenza il rientro in piazza Patrioti è avvenuto in serata e non nel pomeriggio.

«Un’esperienza entusiasmante — hanno raccontato gli amici — ringraziamo chi ci ha dato una mano ad organizzarla, anche sostenendoci economicamente, come lo studio Cerioli Ercoli».

Nei mesi scorsi il gruppo aveva provveduto a rimettere in perfette condizioni i Ciao e il Garelli, in grado di sopportare salite impegnative: un percorso fatto tutto su strade secondarie, tra i suggestivi paesaggi appenninici e poi lungo il mare.

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