L'ANALISI
21 Luglio 2021 - 18:12
CREMONA - L’ATS della Val Padana ha messo in campo da tempo un’intensa attività per rintracciare tutti quegli operatori sanitari che non si sono sottoposti alla vaccinazione anti Covid-19. In particolare, l’ATS ha spedito circa 3.400 lettere di invito alla categoria degli operatori sanitari risultati, ad una prima ricognizione, non vaccinati; a queste, sono seguite oltre 2.000 comunicazioni con un secondo invito “formale”. A seguito di queste azioni, numerosi operatori hanno aderito alla campagna vaccinale; altri hanno fornito idonea documentazione attestante l’impossibilità di sottoporsi alla vaccinazione. Attualmente è in corso il completamento dell’istruttoria relativa a circa 1.500 posizioni, per le quali è prevista, già nei prossimi giorni, un’ulteriore trasmissione di atti di accertamento; con questi viene comunicata ai destinatari - e per conoscenza ai rispettivi ordini professionali e, nel caso di personale dipendente, ai datori di lavoro - l’accertata inadempienza rispetto all’obbligo vaccinale.
Per quanto concerne il ricorso al Tar di Brescia promosso da oltre un centinaio tra medici, infermieri e altri operatori sanitari, che contestano l’obbligo vaccinale, l'Ats Val Padana comunica: "Sebbene l’udienza di merito verrà fissata dopo l’estate e comunque entro il 2021, ATS della Val Padana – come le altre ATS – proseguirà nel dare esecuzione alla legge n° 76/2021 che individua la vaccinazione come requisito essenziale per l’esercizio della professione sanitaria. Infatti, non essendo stati sospesi i procedimenti fin qui avviati, le Agenzie di Tutela della Salute provvederanno alla trasmissione degli atti di accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale per le finalità prescritte e imposte dalla norma vigente"
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