L'ANALISI
19 Luglio 2021 - 06:10
CREMONA - Salgono i contagi e il Governo vuole correre ai ripari. Questa settimana è attesa un’accelerata sui provvedimenti e la direzione pare essere quella di seguire il modello francese. In Francia, dopo il discorso del presidente Emmanuel Macron, che in diretta a reti unificate ha annunciato l’estensione del Green pass per accedere a ristoranti, caffè e trasporti, c’è stato un vero e proprio boom di prenotazioni per vaccinarsi. Ma in Italia come la prenderanno i gestori dei locali? Le posizioni sono diversificate: c’è chi è tentato dalla prospettiva di replicare la misura e chi reputa questa ipotesi impercorribile. Tra i più divisi a Cremona, proprio i ristoratori, una categoria già molto pressata dai vari provvedimenti che si sono presi nel tempo.
«Sono corso a vaccinarmi appena ho potuto e credo che la vaccinazione sia l’unica soluzione. Tutti dovrebbero farla. Tutti, altrimenti non se ne esce. Però faccio il ristoratore, non il pubblico ufficiale. Per questo credo che non tocchi a me chiedere il Green pass alla gente che viene al ristorante». Così uno degli scettici, Luca Babbini titolare del ristorante il Violino. «Per carità, se dovessero fornirci, non ancora una volta a nostre spese però, un lettore ottico del Qr code, potremmo anche pensare di farlo - continua Babbini - ma in tutti gli altri casi onestamente mi sembra difficile. Un conto è misurare la febbre, ma se qualcuno sanissimo si presenta per venire a mangiare e mi dice che ha dimenticato il codice a casa, dovrei impedirgli di entrare nel locale? Non mi sembra una soluzione fattibile. Abbiamo stretto i denti. Continuiamo a farlo. Ci stiamo dando tutti una mano e credo che cerchiamo anche di fare tutto quello che è necessario per superare le conseguenze di questo Tsunami che è stata la pandemia, anche perché nessuno avrebbe potuto prevedere che ci avrebbe travolto per due e più anni in questo modo, però dobbiamo riuscire a farlo con buon senso».
Più possibilista, invece, Paola Zeri, titolare del ristorante Palio dell'Oca. «Il modello francese mi sembra che sia stato funzionale ancora prima di essere stato applicato. Voglio dire che anche solo con l’annuncio del provvedimento, Macron ha ottenuto un’impennata di prenotazioni per i vaccini. Bene, allora facciamolo anche qui. Dobbiamo fare tutto quello che è necessario perché la gente capisca che vaccinarsi è l’unica soluzione per uscirne. E se l’ennesimo contributo che la mia categoria può dare a questo scopo è chiedere il Green pass ai clienti, faremo anche questo. Io la penso così».
«Non voglio pensare che dovremo diventare anche vigili e dirigere il traffico - dice Roberto Maldotti, titolare del caffè ristorante Chocabeck. Credo che i ristoratori siano stati disponibili ad ogni sorta di accorgimento. Dal distanziamento dei tavoli alla misurazione della febbre al contingentamento e oltre. Questo mi sembra davvero inutile, poco funzionale e anche poco percorribile come sistema. Soprattutto non credo tocchi a noi ristoratori decidere chi abbia o meno i requisiti per accedere nel locale».
«Secondo me è un ottimo sistema. Dovremo seguire la linea francese», spiega Corrado, titolare della Trattoria Franca e Luciano di Livrasco. «Mi sembra che Macron, con questa serie di provvedimenti, stia ottenendo ottimi risultati e potrebbe davvero anche spingere gli indecisi a capire che vaccinarsi è fondamentale per poter tornare ad una vita normale il prima possibile. Non voglio pensare a nuove chiusure, a nuovi stop. Non potremmo reggerli. Abbiamo bisogno di una svolta decisa per tornare alla vita che avevamo prima e forse questo ennesimo giro di vite potrebbe essere la soluzione definitiva. Almeno lo spero. Io sono super disponibile a fare la mia parte».
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