CALCIO
13 Luglio 2021 - 19:15
CREMONA - La variante Delta sta per diventare prevalente anche nel Cremonese, dove però i casi accertati da maggio ad ora restano 64. Potrebbero essere molti di più, visto che non sempre la genotipizzazione è possibile: come precisato varie volte dal dirigente medico della Prevenzione delle malattie infettive dell’Ats Val Padana, Luigi Vezzosi, se la viralità è bassa i laboratori non sempre riescono ad individuare le varianti. E sono attualmente in corso i sequenziamenti di alcuni tamponi positivi appena refertati: non sono casi Alfa, ma è presto per ricondurli alla Delta.
I timori di una forte ripresa dei contagi - nel segno della variante Delta e delle possibili conseguenze legate ai festeggiamenti per gli Azzurri neo campioni d’Europa - sono stati portati al centro dell'attenzione nel vertice che si è in mattinata a palazzo del Governo, presieduto dal prefetto Vito Danilo Gagliardi. Insieme ai direttori generali delle Aziende socio sanitarie territoriali di Cremona Giuseppe Rossi, Crema Germano Pellegata e dell’Ats Val Padana, Salvatore Mannino - che ha voluto l’incontro - hanno partecipato ai lavori Giovanni Gagliardi (vicepresidente della Provincia), i sindaci di Crema Stefania Bonaldi e di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, l’assessore alla sicurezza del Comune di Cremona, Barbara Manfredini, il questore Carla Melloni, e i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri, Giuliano Gerbo, e della Guardia di Finanza, Cesare Maragoni. Sono stati analizzati i dati in possesso delle autorità sanitarie relativi all’andamento della pandemia a livello locale e della copertura vaccinale relativamente alle diverse fasce della popolazione. La condivisione delle informazioni emerse durante i lavori del tavolo, continua a costituire - come nel recente passato - il momento fondamentale per definire comuni linee di azione e interventi di mitigazione, capaci di adattarsi alle diverse esigenze e all’eventuale mutare delle condizioni.
La presenza della variante Delta impone di mantenere un elevato il livello di attenzione e di osservare con scrupolo le limitazioni vigenti e le indicazioni del Ministero della salute. «Sotto questo profilo - si legge nella nota diffusa dalla Prefettura - l’opera dei sindaci e, in generale, degli amministratori locali si rileva preziosa per contribuire ad incrementare, presso le rispettive comunità, la divulgazione dei messaggi di prevenzione, finalizzati ad accrescere la consapevolezza individuale, anche sulla partecipazione alle campagne di vaccinazione attive sul territorio, soprattutto nei riguardi di quanti - in ragione dell’attività lavorativa svolta: di servizio, di assistenza, di cura e di formazione - sono più esposti e più espongono al rischio della diffusione dei contagi». Il prefetto ha commentato: «Era necessario fare il punto della situazione perché arrivano segnali che destano qualche preoccupazione; bisognava quindi mettere a fuoco il problema, e lo abbiamo fatto; insistendo sulla necessità di sensibilizzare tutti all’importanza di utilizzare mascherine e igienizzanti per le mani, di rispettare il distanziamento sociale e di vaccinarsi: specie chi svolge attività che lo espongono in modo particolare a contatti».
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