L'ANALISI
CASTELLEONE. AGGREDITA SULLA CICLABILE
10 Luglio 2021 - 12:04
La zona in cui è avvenuta l'aggressione
CASTELLEONE - «Si è svolto tutto velocemente. Lo spavento è stato forte e ci tengo a ringraziare le due persone che si sono fermate e mi hanno prestato soccorso. Non mi sento di aggiungere altro, tra la botta e la stanchezza non mi sento molto in forma».
Per riannodare i fili della memoria e ripercorrere gli istanti, concitati, dell’aggressione, è probabilmente presto. Le servirà più tempo. La 26enne colpita alle spalle ieri mattina lungo la ciclabile per Santa Maria Bressanoro si limita a poche, peraltro eloquenti, parole. Dimessa dall’ospedale di Crema con una prognosi di quindici giorni, non è tanto, o comunque non è solo, la ferita alla nuca a turbarle i pensieri. L’interrogativo attorno al quale si avvitano sia le riflessioni della vittima, sia quelle degli investigatori, è essenzialmente uno: perché? Perché alle 7.40 un uomo l’ha colpita da dietro mentre camminava sulla ciclabile? È stata un’aggressione mirata o casuale? L’ipotesi di un agguato a scopo di rapina appare debole da sostenere: difficile immaginare che chi va a passeggio porti con sé del denaro o dei preziosi. Più accreditate altre due tesi, ovvero quella di un’azione predatoria a sfondo sessuale oppure il gesto di uno squilibrato.
Finché il soggetto non verrà individuato e interrogato, impossibile trovare una risposta ai molti, comprensibili, dubbi che tuttora avvolgono la vicenda. Ed è proprio questo che disturba: l’essere costretti ad arrovellarsi ancora, l’esigenza di continuare a chiedersi la ratio di un così inusuale atto di violenza. Una spiegazione, non importa se scomoda o banale, probabilmente aiuterebbe a metabolizzare l’accaduto, ma senza conoscere l’identità dell’aggressore e nemmeno cosa possa aver ispirato il suo attacco, alimenta tanto lo sconcerto quanto l’inquietudine.
Sul fronte delle indagini, i carabinieri delle compagnie di Cremona e Crema non hanno mai mollato la presa, continuando la caccia all’uomo per l’intera giornata ed estendendola anche ai territori di Fiesco, Trigolo e Salvirola. Fino alla tarda serata di ieri, gli sforzi non avevano dato esito ma in ogni caso l’azione investigativa non si arresterà. I carabinieri per identificare l'uomo stanno anche visionando tutte le telecamere del territorio.
Le indagini stanno proseguendo a ritmo serrato per cercare di risalire all’identità del fuggitivo e per restituire ai castelleonesi la libertà di camminare serenamente lungo la ciclabile, anche addentrandosi nei campi, senza avvertire la necessità di voltarsi alle spalle e di controllare gli angoli del sentiero. Una libertà che da ieri mattina, inutile negarlo, è stata forse per la prima volta intaccata.
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