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19 Giugno 2021 - 08:10
CASALBELLOTTO (CASALMAGGIORE) - Non è stata ancora presa una decisione ufficiale sulla opposizione alla richiesta di archiviazione dell’indagine sulla morte di Arianna Zardi, studentessa di 25 anni iscritta alla facoltà di Teologia di Brescia, uscita da casa domenica 30 settembre del 2001 e il 2 ottobre trovata senza vita sotto un ponticello di una chiusa a Torricella del Pizzo. “Abbiamo acquisito la perizia sull’autopsia e la stiamo esaminando”, riferisce l’avvocato Giovanni Bertoletti, che assiste la famiglia Zardi e in particolare Sara, la sorella di Arianna. Il legale definisce come “corposo” l’atto: serve tempo, dunque, per studiarlo. “La procura - prosegue l’avvocato Bertoletti - ha chiesto l’archiviazione dell’indagine, ma è facoltà della parte offesa opporsi eventualmente. Una decisione in tal senso non è stata però ancora assunta. Abbiamo tempo fino al 9 luglio per farlo, ma credo che decideremo entro il mese che cosa fare. Al gip spetta poi la decisione, cioè se respingere la richiesta di archiviazione e chiedere pertanto che le indagini continuino oppure se accoglierla”.
A distanza di ormai quasi vent’anni, quel che accadde esattamente ad Arianna Zardi resta un giallo e tutto fa pensare, dopo tutto questo tempo, che forse non si conoscerà mai la verità. Inizialmente si parlò di una disgrazia e anche di un suicidio, ipotesi però alle quali i famigliari non hanno mai creduto. L’unico sospettato di essere l’autore del delitto venne però scagionato dalle accuse più pesanti: ammise solo di aver trovato la borsetta della studentessa sul muretto del ponticello e di aver preso il portafogli e il telefonino. Nel 2004 ottenne il perdono giudiziale. Alla fine del 2015 l’ex procuratore Roberto di Martino aprì un fascicolo contro ignoti per omicidio e a gennaio 2016 il cadavere venne riesumato per altri accertamenti autoptici. Da allora non sono emerse novità, secondo la procura.
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