L'ANALISI
06 Giugno 2021 - 15:17
SONCINO - Non trenta, non venti, anche solo dieci anni fa l’idea che si potesse stampare la rocca sforzesca in tre dimensioni sarebbe stata cestinata come stramberia, fantascienza, delirio futuristico. Oggi, invece, per la prima volta nella storia, da una stampante (certo hi-tech) del piccolo paese di Castelvisconti è uscito un intero castello. E’ il capolavoro in miniatura di FlyWorks, una joint venture di fotografi, piloti di droni e ricercatori cremonesi. Il modellino troverà casa in quel del municipio. Sabato mattina la consegna ufficiale al sindaco Gabriele Gallina.
Era il lontano 1468 quando la popolazione dell’ultimo baluardo difensivo del Granducato di Milano, Soncino, chiese a Francesco Sforza di fare costruire un’inespugnabile fortezza. Il monumento iconico della città, però, sorse solo nel 1473 dopo varie vicissitudini. Si parla, dunque, di circa sei secoli fa. Adesso, nell’anno 2021, qualcuno ha deciso di intraprendere la stessa impresa ma in piccolo. Molto in piccolo. Anzi, per la precisione, in miniatura. Sono i tecnici della FlyWorks di Castelvisconti che, tecnologia di ultima generazione alla mano, sono riusciti a replicare fin nel minimo dettaglio, mattone per mattone, la rocca di Soncino. Il risultato è impressionante: c’è il ponte levatoio, quello di fuga, c’è la misteriosa e affascinante torre cilindrica, c’è piazzale Enea Ferrari e addirittura, a un occhio attento, non sfuggono le increspature dell'erba nel fossato che si affaccia sulla Damiano Chiesa. Insomma un vero e proprio mondo lillipuziano.
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