L'ANALISI
30 Maggio 2021 - 07:24
CREMONA - Il prossimo 12 giugno sbarca a Cremona il «No Paura Day», la manifestazione lanciata a Cesena a inizio novembre 2020 e poi esportata in diverse città italiane. Gli organizzatori e promotori non si definiscono «negazionisti, no-mask o no-vax», perché riconoscono l’esistenza del Covid, ma piuttosto affermano di essere «per la libertà di pensiero e di parola», in quanto a loro avviso, qualsiasi voce non allineata tenderebbe ad essere brutalmente stroncata. L’appuntamento cremonese sarà alle 17 nel piazzale Luzzara, adiacente lo stadio Zini, e la locandina dell’evento annuncia tra gli altri la presenza del cantante Povia, noto per il suo sostegno al movimento free vax. L’iniziativa vede tra i relatori lo scrittore Paolo Sensini, il sostenitore della Nutriterapia Primordiale Stefano Scoglio, il medico Andrea Stramezzi e l’infermiere Mariano De Mattia.
«Il Comune democraticamente non impedisce alcun tipo di manifestazione in cui si rispettino le regole e quindi non lo abbiamo
fatto neanche questa volta — spiega Luca Burgazzi , assessore ai Sistemi Culturali, Giovani, Politiche della Legalità —. Però non ne condividiamo i temi e quindi non abbiamo patrocinato l’evento che, ripeto, è stato comunque autorizzato anche dalla questura. Sarà cura delle forze dell’ordine intervenire qualora non venisse rispettato il distanziamento o venisse infranta qualsiasi altra norma. Per il resto, come amministrazione non siamo in alcun modo coinvolti».
Chi non condivide il modo in cui è stato pubblicizzato l’evento è la Curva Sud della Cremonese, che non ha apprezzato il fatto che siano stati utilizzati i colori dell’Unione sportiva Cremonese sulla locandina, citato il nome di Luzzara e scelto come luogo dell’evento proprio il piazzale dietro la curva grigiorossa. Tutti dettagli, a giudizio degli ultrà, che possono essere in qualche modo fraintesi, lasciando intendere che il pensiero della curva sia politicizzato e certamente vicino a quello dei manifestanti. Ritengono che ognuno sia libero di pensarla come vuole, ma senza coinvolgerli e senza toccare un luogo da cui loro nell’ultimo anno e mezzo sono stati lontani, non potendo neppure salutare adeguatamente alcuni amici del gruppo sfortunatamente scomparsi per il Covid. I ragazzi della curva preferirebbero, inoltre, che i manifestanti scegliessero di cambiare luogo, visto che non considerano la Curva Sud un posto dove fare politica sfruttando tra l’altro slogan da stadio, ma esclusivamente dedicato a fare il tifo per la Cremonese. Insomma, una manifestazione destinata a far discutere ancor prima di cominciare. A Bergamo, una delle città più colpite dal Covid, gli slogan più gettonati sono stati: «La pandemia è una bugia, una fesseria», la campagna vaccinale «una sperimentazione», i Dpcm «provvedimenti dal sapore di bullismo legislativo», le mascherine «strumenti utili solo per difendersi «da gendarmi zelanti e cittadini ipocondriaci».
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