CALCIO
14 Maggio 2021 - 06:25
CREMONA - Il centro massivo di Cremonafiere ha diminuito del 40% il numero delle somministrazioni nel giro di 10 giorni, scendendo dalle 1.853 di domenica 2 alle 1.127 di mercoledì. Quello di Crema addirittura le dimezza: erano oltre 1.200 al giorno ad inizio mese, ma da oggi non potranno superare quota 600. Un salto all’indietro alla fine marzo, ovvero i primi giorni di apertura dell’ex tribunale. Gli effetti della carenza di dosi, con il rallentamento che interessa tutta la Regione, si stanno facendo pesantemente sentire anche sulla campagna a livello provinciale. Gli unici due hub a mantenere numeri costanti sono quelli di Soresina e Casalmaggiore. Stando ai dati diffusi ieri dall’Asst di Cremona, restano da tre giorni consecutivi sopra le 300 somministrazioni. A livello lombardo, la causa principale della frenata sono le minori forniture governative: si è scesi da circa 110-120 mila inoculazioni giornaliere a 85 mila. Alcuni addetti ai lavori, però, sostengono che la carenza di dosi per i centri vaccinali provinciali sia anche dovuta alla necessità di dirottarne un numero maggiore su Mantova. Come noto, entrambi i territori rientrano sotto la giurisdizione dell’Azienda tutela della salute Val Padana. Nella terra cara a Virgilio la percentuale di somministrazioni di prime dosi è poco sopra il 35% dei residenti aventi diritto.
A Cremona e provincia è più alta di oltre sei punti. Per il direttore sanitario dell’Ats, Silvana Cirincione, si tratta di considerazioni prive di fondamento. «I numeri alti di vaccinazioni giornaliere dei singoli hub di Cremona e Crema, registrati tra
la fine di aprile e l’inizio del mese, erano la conseguenza di un’elevata fornitura che ci era stata garantita dalla Regione. I centri sono quindi andati quasi al massimo delle loro capacità. Le dosi che riceviamo settimanalmente vengono distribuite in base alla popolazione residente delle singole province, non ci sono aggiustamenti di sorta, dunque non sono state fatte scelte per far recuperare Mantova. Le percentuali rimangono costanti. Teniamo ovviamente conto anche della capacità di somministrazione dei singoli centri. Sappiamo bene che Crema e Cremona hanno potenzialità molto più alte delle attuali, ma proprio a causa della diminuzione delle forniture che ci arrivano dalla Regione, per qualche giorno dovranno lavorare a scartamento ridotto. Di fatto i due centri sono depotenziati. Per la prossima settimana dovremmo avere un incremento del numero di dosi destinate alla nostra Ats, che sono in media 39 mila ogni sette giorni. Questo ci permetterà di accelerare di nuovo. Posso ad esempio confermare che Crema già da lunedì dovrebbe tornare intorno a quota mille somministrazioni. Per quanto riguarda la nostra gestione, assicuro che facciamo tutto il possibile per garantire la miglior distribuzione possibile delle forniture, tenendo conto delle seconde somministrazioni e anche dei tempi dei richiami, che, come noto, sono in parte cambiati da qualche giorno a questa parte». Per tornare a fare numeri alti, il personale non manca: medici, infermieri e volontari hanno già dimostrato di saper reggere al meglio giornate intense come quelle di fine aprile e inizio maggio.
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