CALCIO
06 Maggio 2021 - 15:43
Daniele Tanzi
CASALMAGGIORE - Un padre esce di casa per raggiungere il bar tabaccheria Il Conte. Un saluto al titolare, Paolo Conti, compra un pacchetto di sigarette e torna verso l'appartamento di tre piani nella palazzina di via Formis dove abita con la famiglia. Antonio Tanzi ha ripetuto ieri un tragitto noto, ma con passi pesanti. Ha perso il figlio Daniele, 18 anni, massacrato di notte a coltellate nell'ex mulino di Parma, un edificio spettrale che fa paura anche di giorno.
Nulla sarà più come prima per lui, operaio, la moglie Antonietta Recchia e i due bambini. "Antonio era sconvolto", sottolinea il barista e non c'è bisogno di aggiungere altro. La vita di Daniele orbitava in questo quartiere della cittadina per due motivi: l'abitazione e il vicino Istituto professionale Santa Chiara, lasciato dopo il terzo anno. Gli amici e la fidanzata, invece, erano a Parma. Venti minuti di strada che ora sembrano un'eternità. Perché a Casalmaggiore, in una mattina soleggiata di maggio, il massacro di un ragazzo di 18 anni pone interrogativi profondi. E consiglia ai più il silenzio della pietà.
"La madre è venuta ogni tanto per riparare abiti, ma il ragazzo no", taglia corto la sarta del negozio MSR abbigliamento di via Formis. Il parroco, don Claudio Rubagotti, conosceva la vittima: "Ho parlato con lui e i suoi amici alcune volte, anche perché all'entrata o all'uscita di scuola si ritrovano davanti al duomo. Gli argomenti erano diversi, anche interessanti. Sono giovani dei nostri tempi con le loro problematiche".
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