L'ANALISI
18 Gennaio 2016 - 19:38
CREMONA - Occhi elettronici tarati da un istituto super accreditato e pronti a rientrare in azione. Dopo sette mesi di stop l’autovelox e il telelaser in dotazione alla polizia locale di Cremona, il comando di piazza Libertà ha rotto gli indugi. Dopo aver seguito le procedure alla lettera, sulla scia di quanto deciso da altre municipalità italiane, ha deciso di riposizionare a bordo strada le due apparecchiature, per di più tramite un’operazione trasparenza, che prevede l’annuncio preventivo quanto alle strade che saranno di volta in volta interessate ai controlli. Una risposta importante a quanti continuano a ripetere che quelle apparecchiature sono state acquisite per far cassa anziché per esigenze di sicurezza (prevenzione e repressione) in ambito stradale.
Il caso degli ‘occhi elettronici’ fermati dalla burocrazia (inclusi i tre dei telelaser della polizia stradale di Cremona, ma escluso l’autovelox di via Bergamo, perché è fisso) è esploso, in maniera fragorosa, lo scorso dicembre, quando è venuta a galla una storia tutta italiana. L’impasse è stato determinato da una sentenza della Corte costituzionale, che a giugno ha sancito l’obbligo periodico di verifica e taratura di tutti gli apparecchi (non soltanto quelli fissi) per l’accertamento dei limiti di velocità.
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