L'ANALISI
15 Dicembre 2015 - 09:50
CREMONA - Prima la sentenza della Corte Costituzionale (pubblicata lo scorso 26 giugno) che sancisce l’obbligo periodico di verifica e taratura di tutti gli apparecchi (non soltanto quelli fissi) per l’accertamento dei limiti di velocità. Poi l’impasse, perché quella verifica deve essere fatta da un ente nazionale certificato non ancora individuato. Nell’incertezza, in assenza di una parola definitiva dalle autorità centrali, autovelox mobili e telelaser restano fermi. E’ da quasi sei mesi che a Cremona quelle macchine sono inutilizzate, relegate in una sorta di limbo. Stiamo parlando degli ‘occhi elettronici’ della polizia locale (un autovelox e un telelaser) e della Polstrada (tre telelaser). La Municipale al momento ha attiva soltanto la postazione fissa di via Bergamo. La Polstrada riesce a utilizzare gli autovelox perché coperti dal certificato di taratura fino al prossimo giugno. Quanto al resto, tutto fermo.
«In realtà le apparecchiature le abbiamo fatte verificare da un laboratorio universitario italiano, ma in assenza di un dato certo su chi è abilitato a certificare le macchine, non le utilizziamo. Non possiamo che attenerci alla sentenza della Consulta», spiega Pier Luigi Sforza, il comandante della polizia locale. «Su input arrivato da Roma abbiamo sospeso l’utilizzo del tre telelaser, in attesa della certificazione. La situazione — spiega il comandante della polstrada di Cremona, Federica Deledda — dovrebbe sbloccarsi tramite la verifica presso un centro universitario del Sud Italia».
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