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NELLA MORSA DEL CALDO

Malore nel campo: salvato

Un 78enne soccorso tra Sesto e Casanova. Decisivo l’intervento della farmacista e del figlio

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

14 Giugno 2025 - 21:04

Malore nel campo: salvato

Nel riquadro Francesca Dizioli

SESTO ED UNITI - Il caldo africano di questi giorni? Se non ci difendiamo, può diventare un killer silenzioso. Soprattutto per i nostri anziani, che sono fragili e indifesi. Ne sa qualcosa il 78enne di Sesto che ieri sera è stato salvato dalla farmacista del paese e da suo figlio.

Ora sta meglio, ma se la storia ha avuto il suo lieto fine deve ringraziare proprio la professionista che gli ha praticato le prime cure e ha allertato il 118. È successo tutto poco dopo le 19 in aperta campagna, nella zona del ‘Ponte Rione’, i campi che circondano la strada che all’uscita del paese porta a Casanova del Morbasco.

L’uomo, diabetico, a causa di una improvvisa crisi ipoglicemica, si è sentito male, è caduto procurandosi alcune escoriazioni e ha perso conoscenza. Il destino ha voluto che in quel momento la moglie fosse con lui: ha provato a chiamarlo ma non ricevendo risposta è andata in panico e ha gridato aiuto. Sempre il fato (o la Provvidenza) hanno fatto in modo che proprio in quel momento passasse Luca Berti, il figlio della farmacista del paese, Francesca Dizioli, che stava facendo footing. Si è fermato, ha visto le condizioni dell’uomo e con il cellulare ha avvisato subito la madre.

È stata lei a soccorrerlo e ad allertare con la massima tempestività il 118. Conoscendo le patologie dell’anziano perché suo cliente, ha formulare in pochi secondi la diagnosi e l’ha trasmessa ai sanitari. Nel giro di pochi minuti un’ambulanza della Croce Verde ha raggiunto la zona e poco dopo è arrivata anche l’automedica. Gli operatori hanno prestato i primi soccorsi all’uomo e lo hanno ricoverato in codice giallo all’ospedale Maggiore.

«Intorno alle 19 – racconta la farmacista – mio figlio Luca, mentre si allenava, ha visto una donna che faceva dei segni con la mano e gridava aiuto, si è avvicinato e lei gli ha detto che il marito non stava bene chiedendogli di aiutarla ad alzarlo perché era inciampato, ma quando lui lo ha visto ha percepito subito la gravità del problema e mi ha chiamato spiegandomi che l’uomo non riusciva a muoversi non perché fosse caduto, ma perché gli mancavano le forze; non sapendo bene cosa fosse successo, anche perché ovviamente mio figlio non lo conosceva, ho chiamato il 118 e nel frattempo sono partita subito con gli oggetti di primo soccorso, ho portato con me zucchero, magnesio e potassio, il misuratore di glicemia e quello della pressione, ma anche delle garze e del disinfettante».

Prosegue Dizioli: «Quando sono arrivata l’ho riconosciuto, lui ormai aveva perso coscienza, non rispondeva e allora, lasciandolo a terra, gli ho misurato la glicemia che era a 33, quindi a rischio di coma ipoglicemico; ho richiamato i soccorsi spiegando la situazione e precisando che il pensionato era assuntore di insulina avendo problemi di diabete; aveva il volto rivolto verso un cespuglio, con le braccia e le gamba scorticate ed essendo coagulato sanguinava molto; usando le garze l’ho tamponato e non appena è riuscito a farfugliare qualcosa gli ho chiesto di aiutarmi facendogli deglutire un po’ di zucchero e del magnesio con acqua poi sono arrivati i soccorsi. Il medico gli ha praticato una glucosata perché rischiava appunto il coma e ora è ricoverato. Le persone anziane con questi caldi devono stare molto attente e cautelarsi, a quest’uomo era scesa anche la pressione; devono assumere degli integratori per ripristinare i sali che nel corpo si perdono con la sudorazione».

Il pensionato ora si è ripreso: «Mi ha chiamato la moglie e me lo ha passato al telefono – conferma Dizioli —: con un fil di voce mi ha detto ‘ciao e grazie’».

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