Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

MATURITA' 2023. CONTO ALLA ROVESCIA

Per i 2.660 maturandi si rinnova il rito dell’esame

Domani lo scritto di italiano e giovedì quello di indirizzo. Si torna all’antico, ovvero alla formula pre-Covid

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

20 Giugno 2023 - 05:30

Per i  2.660 maturandi si rinnova il rito dell’esame

CREMONA - Un lento, inesorabile cammino verso la maturità e il ritorno all’esame pre-Covid. La pandemia aveva sospeso gli scritti e trasformato l’esame in un 'oralone onnicomprensivo', l’anno scorso sono tornate le prove scritte: italiano deciso dal ministero e la prova di indirizzo dalle singole commissioni.

Con l’Esame di Stato 2023 si torna all’antico: entrambe le prove verranno decise dal ministero. Si parte domani con lo scritto di italiano e giovedì toccherà alle materie di indirizzo: latino per il classico, matematica per i licei scientifici e via di seguito, materia diversa a seconda degli indirizzi. L’appuntamento è per domani dalle 8 davanti a scuola, mentre l’arrivo telematico delle tracce ministeriali è previsto per le 8,30. Sull’intero territorio provinciale sono 73 le commissioni, commissioni che prevedono tre membri esterni, altrettanti interni, più il presidente, anch’esso esterno. In città saranno 1.329 gli studenti alle prese con l’Esame di Stato, la scuola con il maggior numero di candidati è il Torriani che fra tecnici e licei totalizza 285 aspiranti al diploma.

La realtà più piccola è quella del liceo della Beata Vergine con 23 maturandi: in mezzo a questi confini numerici ci sono patemi, paure, studio matto e disperato, la voglia di recuperare il recuperabile o la sicurezza di chi sa di aver fatto tutto il possibile: andrà come andrà. Certo con l’Esame di Stato 2023 si torna alla modalità pre-Covid che vuol dire: tracce dei due scritti sub iudice del Ministero e commissari esterni. Il rito della maturità si è ricostituito nella sua interezza, dopo la sospensione nei due anni post-pandemici. Vecchio esame, ma la paura è sempre nuova, resta pur sempre una delle prime prove che gli studenti si trovano ad affrontare, chiamati a misurarsi con docenti che non li conoscono.

maturità


Michele Rossini dell’Aselli non nasconde che la paura comincia a farsi sentire: «È dal 9 giugno che mi preparo — dice —. La mattina la dedico alle materie e al ripasso, mentre il pomeriggio mi concentro su matematica che quest’anno deciderà il ministero. Speriamo bene. Oggi (ieri per chi legge ndr) è stata estratta la lettera, sarò ai primi di luglio, ma avrei preferito essere prima. Pazienza».

Luisa Trimarchi, docente di italiano al Torriani, non sarà in commissione: «Non sono stata chiamata, farò sorveglianza a scuola — racconta —. I ragazzi sono un po’ spaventati, dopo gli anni di Covid il ritorno alla normalità rischia, per questa generazione, di sembrare uno scoglio insormontabile. Io ho cercato di stare loro vicini, ma dal loro punto di vista li capisco: col ritorno della commissioni di esterni e le tracce ministeriali si è fatto l’en plein del ritorno al pre-Covid. Ma forse i ragazzi non sono ancora pronti. Dobbiamo sostenerli, incoraggiarli».

Così capita anche che negli scambi di Whatsapp, la prof decida di consigliare dei podcast per ripasso: «Ho mandato ai miei studenti alcuni podcast su argomenti letterari per un ripasso veloce ed efficace. Ne ho ottenuto dei cuoricini palpitanti. L’importante è che poi li ascoltino», afferma Paola Trombini del liceo Aselli.

Barbara Zagni del classico Manin spiega: «La paura c’è ed è normale, mi verrebbe voglia di dire, giusto che sia così — afferma —. Dopotutto l’Esame di Stato è rimasto una sorta di rito di passaggio, è una delle prove con cui i ragazzi si devono confrontare con tutta la ritualità del caso. Il clima è comunque sereno, fra i miei studenti le paure sono quelle di tutti: la difficoltà delle tracce, il fatto di doversi confrontare con docenti che non conoscono».

Una cosa è certa quella che aspetta i 1.329 maturandi di Cremona e i 104 di Casalmaggiore e i 184 di Viadana è la Notte degli esami di Antonello Venditti che cantava: «Maturità t’avessi preso prima», correva l’anno 1984. 

A CREMA

Un esercito in parte carico e sicuro, in parte timido e timoroso, di 1.247 studenti appartenenti alle 65 classi quinte dei sei istituti superiori, si appresta a sostenere l’esame di Stato. La vecchia maturità, come ancora viene comunemente chiamata. Domani mattina si presenteranno tutti i candidati ammessi, per sostenere la prima prova scritta, che è l’elaborato di italiano.

Per le 33 commissioni al lavoro a Crema, però, la maturità è già iniziata ieri con la riunione preliminare. Presidenti, commissari esterni e commissari interni si sono presentati all’appello.

Le poche defezioni sono state subito colmate con la nomina dei sostituti. Qualche docente che non era stato nominato in prima istanza, ha ricevuto una comunicazione di prima mattina e ha dovuto rinunciare al riposo che aveva già messo in preventivo, per rispondere alla chiamata. Incerti del mestiere. Nella riunione preliminare, di durata varia a seconda dell’agilità dei presidenti, è stata valutata la documentazione che presenta la storia di ciascuna classe quinta, oltre ai programmi e a tutto quanto contenuto nel documento del consiglio di classe, simulazioni, tabelle di valutazione e certificazioni.

Tra le operazioni propedeutiche all’esame vero e proprio, anche la definizione del calendario dei lavori, la scelta della classe che inizierà per prima i colloqui, la scelta della lettera dell’alfabeto con cui partire, ma anche la definizione dei criteri per l’assegnazione della lode e dei cinque punti di integrazione. Qualcuno ha pure dovuto passare in rassegna i documenti dei candidati privatisti. Tanto per rendere ancora più burocratico l’esame, quest’anno è aumentato il numero dei verbali previsti dal programma inviato dal ministero dell’Istruzione. Quando la semplificazione e la lotta alla burocrazia sono soltanto slogan.

La maturità dei licei, quella degli istituti tecnici e quella dei professionali non si discosteranno molto. «Il nuovo ordinamento dei professionali – spiega Serena Cracolici, direttrice della sede di Crema dell’istituto agrario Stanga -. prevede per i professionali che il ministero invii alle scuole una traccia generica per i due scritti, all’interno della quale la commissione prepara la prova. Essendo stata data libertà di scelta ai consigli di classe, quest’anno abbiamo deciso di non svolgere la prova pratica. Il colloquio, invece, sarà uguale sia per il tecnico che per il professionale» .

Lo Stanga di viale Santa Maria porta alla maturità due classi di tecnico (34 studenti) e una di professionale (11).

La scuola con più classi quinte è il Galilei, che ne ha 15. «Abbiamo otto commissioni – spiega la dirigente scolastica Paola Orini – di cui una a metà con il liceo Shakespeare. I nostri alunni impegnati sono 311. Al lavoro abbiamo anche tantissimi dei nostri insegnanti».

Il Pacioli ha invece 14 classi che sosterranno la maturità. Di queste, una è una quarta, che ha sostenuto il nuovo percorso quadriennale previsto dal ministero.

Allo Sraffa-Marazzi, dove anche qui si affiancano classi del corso tecnico con quelle del professionale, ce n’è una articolata, vale a dire composta per metà dai futuri ottici e per l’altra dai futuri odontotecnici. Per la prova di domani di italiano i candidati avranno a disposizione sei ore. Per la seconda prova di indirizzo di giovedì, la durata dipenderà dalla materia che ciascun corso avrà. Poi le commissioni si prenderanno il tempo di correggere gli elaborati, prima di dare avvio ai colloqui. (articolo di Dario Dolci)

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400