L'ANALISI
24 Novembre 2022 - 05:30
CREMONA - Sono un centinaio le donne che ogni anno vengono accolte dalle volontarie di Aida presso il Centro antiviolenza. All’attività di ascolto e sostegno si affiancano concreti percorsi di inserimento lavorativo, assistenza giuridica e nei casi più seri socio-sanitaria. Nel 2021 sono stati registrati 95 accessi e 59 casi di violenza fisica, 80 casi di violenza psicologica, 20 casi di stalking, 17 di violenza sessuale e 28 di violenza economica. Nell’anno in corso, con le statistiche ancora da verificare e aggiornare, sembra che i numeri siano in linea: almeno un’ottantina i casi già seguiti.
Ci sono poi gli interventi registrati dall’Asst di Cremona, che talvolta coincidono: 93 maltrattamenti e 7 violenze sessuali nell’arco del 2021, mentre nei primi otto mesi di quest’anno le donne che si sono rivolte all’ospedale per maltrattamenti sono state 67 e 4 i casi di violenza sessuale. Sul totale degli eventi del 2022, il Servizio sociale aziendale è stato attivato oltre 20 volte e in 50 casi è stata presentata denuncia all’Autorità giudiziaria. In campo c’è anche la sezione Tutela donne e minori della Polizia locale.
«I dati sono stabili – spiega Elena Guerreschi, presidente di Aida –, ma questo non è per forza di cose un fattore negativo: può significare che c’è meno paura di chiedere aiuto e denunciare. Se i numeri calassero, invece, potrebbe voler dire che aumenta il sommerso». Spiega quindi che a rivolgersi all’associazione sono prevalentemente donne con problemi economici ed abitativi: «La condizione di povertà richiede un lavoro maggiore, perché ai disagi psicologici e fisici spesso si aggiunge l’isolamento: il maltrattante rende la donna priva di fonti di sostentamento e questo in parte la blocca e le impedisce di abbandonarlo».
Gli sos arrivano nella maggior parte dei casi da donne italiane (52%). Hanno un grado di istruzione medio e la fascia d’età maggiormente interessata è quella compresa tra i 30 e i 49 anni. Per più della metà delle vittime la violenza avviene fra le mura domestiche e i figli, purtroppo, sono presenti nella maggior parte dei casi diventando così a loro volta vittime di violenza assistita o diretta. Nel 75% dei casi i colpevoli sono dunque i partner, seguiti a livello statistico dagli ex partner. «Non mi stanco mai di ripetere che la violenza non può essere percepita come un’emergenza del momento storico in corso – continua Guerreschi –, è invece un fenomeno strutturale che pervade la società. E quindi solo attraverso un lavoro culturale, per la diffusione della parità e della non violenza, possiamo contrastarlo».
Da qui l’opera di sensibilizzazione che coinvolge anche le scuole. E che per forza di cose comprende un’attenzione particolare all’uso di internet e social: «La persecuzione tramite forme telematiche è nata nel momento in cui si sono diffusi questi metodi, ma non bisogna pensare solo a minacce e revenge porn. Spesso sfocia infatti in una forma di controllo da parte del maltrattante, che tiene d’occhio la vittima tramite il cellulare impedendole la libertà comunicativa».
Lo sportello di Aida nel 2021 ha effettuato oltre 360 colloqui d’accoglienza per comprendere la situazione nella quale la donna si trova, approfondire e definire i bisogni. «A nove donne sono stati offerti incontri orientativi condotti da psicologhe e psicoterapeute per una valutazione professionale del bisogno – spiegano ancora dall’associazione –. In caso di necessità la psicologa ha poi proposto un percorso di sostegno strutturato. A 12 sono state assicurate consulenze legali da avvocati. Inoltre, alle donne che hanno avuto bisogno di orientamento per il raggiungimento dell’autonomia lavorativa o abitativa sono state fornite informazioni e spesso sono state accompagnate nella ricerca di collocazione e ricollocazione professionale, nonché nella ricerca abitativa tramite Agenzie del Territorio, Servizio inserimento lavorativo, Informagiovani, Centro per l’impiego. Infine, due donne sono state iscritte ad un corso di educazione finanziaria, Donne e denaro, nato dalla sinergia con Banca d’Italia, organizzato da Soroptimist Cremona, in collaborazione con l’assessorato alle Pari opportunità del Comune e Casa di Nostra Signora».
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