Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

L'EMERGENZA CARO ENERGIA

Ci siamo abituati a consumare troppo: e adesso?

Ecco come è aumentato il fabbisogno energetico negli ultimi dieci anni. Cremona all’11º posto in Italia: ogni abitante «mangia» 5.714 kwh all’anno

Elisa Calamari

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

26 Ottobre 2022 - 05:20

Ci siamo abituati a consumare troppo: e adesso?

CREMONA - Negli ultimi dieci anni i fabbisogni energetici dei cittadini sono aumentati e in base ai più recenti dati Istat a disposizione, Cremona è all’undicesimo posto in Italia per consumo pro capite all’anno: 5.714 Kilowattora per abitante, quando al primo posto c’è Brescia con 11.217. Nonostante i cambiamenti climatici, che parlano di riscaldamento globale, a crescere sono state anche le ore di accensione di termosifoni e stufe: nelle abitazioni lombarde durante l’inverno i riscaldamenti rimangono accesi in media 10,06 ore al giorno. Contro le 9,01 ore del 2013. Cremona in questo caso è addirittura quinta in Italia per consumi, con 76,9 milioni di metri cubi di gas metano utilizzato nella sola città, vale a dire 1.084,1 metri cubi per abitante. Ora che gli importi sulle bollette rappresentano uno dei principali crucci degli italiani, è inevitabile chiedersi in che misura questo cambiamento di abitudini – sul quale incide anche lo smart working – graverà sulle spese dei prossimi mesi.


DAL 2013 AL 2020


Gli esperti di arredamento casa Deghi.it hanno analizzato i comportamenti dei lombardi per quanto riguarda le fonti energetiche primarie con cui provvedono al riscaldamento e all’acqua sanitaria, ma hanno anche approfondito l’utilizzo degli elettrodomestici. Per delineare questa panoramica hanno confrontato i dati del 2013 con quelli del 2020, prendendo a riferimento il report Istat del 2014 e del 2021. Emerge che la fonte prediletta per quanto riguarda l’energia primaria per il riscaldamento resta il metano, scelto da più da più di due terzi della popolazione, con una preferenza dell’83% nel 2020, inferiore rispetto agli anni precedenti in cui era all’87%. In seconda posizione c’è il riscaldamento con energia elettrica, che ha avuto un balzo enorme rispetto al 2013: si è passati dall’1% al 5,3%. Segue il riscaldamento a biomassa, ovvero quello generato dalla combustione di sostanze organiche come legna, pellet o materiali di scarto di provenienza industriale: è rimasto costante nel tempo e si attesta al 7,6% rispetto al 7,2% del 2013.

Il Gpl e il gasolio restano le scelte minoritarie, rispettivamente per l’1% con un leggero calo, e per il 2,7 % con un calo dal 3,3% del 2013. L’energia solare registra un piccolo balzo nel 2020, destinato a salire anche sulla spinta dei diversi incentivi statali che hanno reso più conveniente il passaggio alle energie rinnovabili. Come per il riscaldamento, non sorprende che la fonte energetica più utilizzata per l’acqua sanitaria sia il metano, scelto dall’80,5% dei lombardi sebbene in diminuzione di quasi 6 punti percentuali. In aumento l’utilizzo di energia elettrica (11,9%), biomasse (2,7%) mentre diminuisce il consumo di gpl (1,8%) e gasolio (1,3%). Anche qui si registra un aumento dei cittadini che si affidano al solare-termico per produrre acqua sanitaria, con una percentuale che passa dallo 0,8 all’1,8%. Infine gli elettrodomestici: la quasi totalità dei lombardi dispone di un frigo (99,8%) e di una lavatrice (97,1%) il cui utilizzo resta stabile negli anni. Cresciuta la percentuale di chi utilizza il freezer (32,6%), ma gli aumenti maggiori riguardano la lavastoviglie (58,1%) e l’asciugatrice (21,8%).

DALLE ABITUDINI ALLE CIFRE

Tradotte in cifre, le abitudini dei cittadini significano un incremento di tep, cioè le tonnellate equivalenti di petrolio. Si tratta della quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo, parametro a cui vengono ricondotti i consumi elettrici e di gas metano. Fra le città metropolitane al primo posto nazionale per tep ogni 100 abitanti c’è Venezia (111 tep), mentre fra le città capoluogo di provincia il primato spetta a Vicenza (156 tep). Cremona si colloca al quarto posto nazionale con 136 tep, che diventano 1.388 per chilometro quadrato. La media nazionale è 87 tep ogni 100 abitanti. Lo studio pubblicato su Ambientenonsolo.com pone attenzione anche sull’uso di fonti rinnovabili, in particolare sugli impianti fotovoltaici. Emerge che nel 2020 nel capoluogo Cremona gli impianti fotovoltaici hanno prodotto circa 12,1 GWh andando a coprire solo il 3% dei consumi energetici. Si colloca così nella seconda parte della classifica nazionale, visto che la media italiana è del 5%, con una forbice molto larga che arriva al 46,4% di Brindisi. Bene anche Foggia, Agrigento, Trapani, Lecce. Per trovare una città del Nord bisogna scendere fino alla decima posizione, dove c’è Ferrara con il 18,1%.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400