L'ANALISI
SONCINO. LA STORIA
08 Novembre 2025 - 05:20
Mario Bolis davanti al suo Piper PA-34-200T Seneca II. Nel riquadro il giovane pilota con il meteorologo Mario Giuliacci
SONCINO - Ha solo 22 anni, ma ha già il cielo come ufficio dei sogni. Mario Bolis, dal borgo medievale, è ufficialmente il più giovane aviatore dell’Oglio: da poche settimane ha infatti ottenuto la licenza CPL (Commercial Pilot Licence), quella che permette di essere retribuiti per il volo. Tradotto: è pronto a diventare pilota commerciale. E lo racconta con l’entusiasmo genuino di chi ha trasformato una passione in un percorso tutto in salita. O meglio, in decollo.
«Ho frequentato l’Istituto Aeronautico Locatelli di Bergamo – spiega – che non è obbligatorio per diventare pilota, ma dà la possibilità già al terzo anno di prendere il primo brevetto, il PPL (Private Pilot Licence). È quella che consente di volare su aerei monomotore a pistoni, i classici single engine piston con carrello fisso, o su ultraleggeri».
A soli 16 anni, quindi, Mario era già ai comandi di un velivolo. Nel 2022 ha conseguito il brevetto da pilota privato e, nello stesso anno, ha terminato il liceo degli aviatori con un brillante 98 centesimi. Poi, senza perdere tempo, ha intrapreso la rotta verso la licenza professionale. «Ho cominciato la ATPL theory – racconta – che dura circa sei mesi e prevede tredici esami, uno per ogni materia: Human Factors, General Knowledge, Principles of Flight e via dicendo. Tutta la parte teorica l’ho fatta alla scuola di volo di Valbrembo, vicino a Bergamo».
Tra i suoi prof, anche un nome che i lettori (o gli amanti del teleschermo) riconosceranno subito: il tenente colonnello Mario Giuliacci, che gli ha trasmesso la passione per la meteo e l’importanza di “leggere” il cielo prima ancora di attraversarlo.
Una volta chiusa la parte teorica, è arrivato il momento più atteso: «A marzo 2025 ho iniziato la parte pratica con aerei più complessi, dotati di elica a passo variabile e più posti a sedere. Ho poi ottenuto la certificazione IR (Instrument Rating), quella che abilita al volo strumentale, come avviene negli aerei di linea».
È la fase in cui il pilota non “vede” la pista, ma si affida esclusivamente agli strumenti e alla radioassistenza. Un passaggio fondamentale per entrare nel mondo dell’aviazione civile vera e propria. «A luglio ho ottenuto l’abilitazione IR – prosegue – e ho cominciato a volare sui bimotori, come il Piper Seneca II. A settembre ho finalmente preso la CPL, che sostituisce la PPL e consente di essere retribuiti per il volo».
Oggi Mario è pronto al passo successivo: «Non ho ancora fatto il mio primo volo commerciale – sorride – ma sto inviando candidature alle principali compagnie aeree. Sì, non vedo l’ora. È un’emozione grandissima».
In attesa del primo contratto, continua ad aggiornarsi, studiare e volare quando può, sempre con la stessa luce negli occhi di quando, da bambino, passava ore a guardare gli aerei tagliare il cielo sopra Soncino e ammirava le divise, sognando un futuro in uniforme.
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