L'ANALISI
11 Marzo 2025 - 05:25
BOZZOLO - L’intelligenza artificiale alleata dei medici nella lotta alla malattia di Parkinson. L’indagine clinica verrà avviata nel reparto di riabilitazione specialistica dell’ospedale ‘Don Mazzolari’ di Bozzolo, punto di riferimento non solo per il territorio mantovano, per la riabilitazione delle persone con disabilità motorie e neuropsicologiche causate da malattie neurologiche, ortopedico-reumatologiche, esiti di amputazione degli arti inferiori o altre patologie che provocano una riduzione delle capacità funzionali.
Dal punto di vista tecnico l’indagine si chiama ‘Studio di fattibilità e usabilità del sistema WEARnCARE per l’ottimizzazione delle procedure di valutazione di persone affette da malattia di Parkinson in differenti scenari clinico assistenziali’. Nasce dall’idea di offrire uno strumento utile e di supporto al medico durante la valutazione dei sintomi motori per il Parkinson. Si tratta di un sistema che combina sensori indossabili e algoritmi di intelligenza artificiale, per permettere al neurologo una valutazione clinica oggettiva dei dati del movimento della malattia. L’obiettivo è di migliorare la qualità della vita dei pazienti predicendo l’insorgenza della malattia, prevenendone il peggioramento con terapie personalizzate, e garantendo la partecipazione attiva di medici e pazienti nel percorso di diagnosi e cura.
Si restituiscono così dei parametri oggettivi, rendendo la valutazione del neurologo quanto più precisa ed efficace possibile. In una fase avanzata della sperimentazione l’idea è di poter permettere al paziente di portare il dispositivo a casa, all’interno di un servizio di telemedicina, così da ottimizzare e rendere più sostenibili i processi di cura e monitorare al meglio i sintomi motori, anche in concomitanza al cambiamento di terapia. L’idea è quella di utilizzare il sistema non solo su pazienti conclamati, ma anche su soggetti che presentano fattori di rischio della malattia, ad esempio: particolari disturbi del sonno, o sull’iposmia, una riduzione delle capacità olfattive del soggetto.
La struttura di riabilitazione specialistica di Bozzolo, che coinvolge quindi anche l’Asst di Mantova, è stata individuata come centro partecipante alla sperimentazione clinica, da svolgersi sotto la responsabilità scientifica del dirigente medico Mario Alfieri. Saranno 25 i pazienti che verranno coinvolti nel progetto, tutti seguiti dai medici dell’ospedale bozzolese.
La società fiorentina promotrice dello studio fornirà gratuitamente all’Asst di Mantova, per tutta la durata della sperimentazione e nelle quantità necessarie e sufficienti all’esecuzione della sperimentazione, il dispositivo medico oggetto di studio e corrisponderà un contributo a titolo di rimborso dei costi diretti e indiretti di 17mila e 875 euro.
Il progetto nasce da un gruppo congiunto composto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Università di Firenze. Il team è formato da Erika Rovini e Laura Fiorini, ricercatrici rispettivamente all’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e al dipartimento di Ingegneria Industriale dell’università degli Studi di Firenze; da Filippo Cavallo, professore associato all’Università di Firenze in robotica biomedica e biomeccatronica e Gianmaria Mancioppi, psicologo e dottorando in biorobotica sempre al Sant’Anna.
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