L'ANALISI
09 Marzo 2025 - 05:15
CREMA - La dimostrazione dell’efficacia del sistema dei varchi elettronici, che ormai da da alcuni anni sorveglia le principali strade del territorio per garantire la sicurezza sulle strade cremasche, arriva dai dati sugli alert forniti da Consorzio.It. Si tratta degli allarmi che scattano in automatico e avvisano le forze dell’ordine, quando le telecamere registrano il transito di un veicolo privo di assicurazione, con la revisione scaduta, inserito nella black list in quanto rubato o comunque segnalato per altre ragioni di carattere legale.
Per essere sanzionato e per il fermo del mezzo, l’automobilista va poi fermato da una pattuglia. Nel 2023 si registravano 20.000 alert giornalieri, l’anno scorso il loro numero è sceso a 8.000, e questo nonostante il numero di varchi messi in rete siano cresciuti ulteriormente. Il sistema di videosorveglianza gestito dalla società consortile, partecipata dai 48 comuni del distretto cremasco, comprende infatti ormai 80 telecamere, avendo inserito anche quelle che si trovano in città, in particolare quelle che controllano la zona a traffico limitato del centro. Nel 2023 erano una settantina gli occhi elettronici collegati.
A conferma di ciò il numero dei veicoli transitati complessivamente negli scorsi 12 mesi sotto le telecamere è aumentato del 56% arrivando a quota 195 milioni, mentre nell’anno precedente era stato di 125. Il motivo va principalmente ricercato nell’incremento del numero di impianti inseriti nel circuito gestito da Consorzio. Aver inglobato i varchi della ztl cittadina, ha aumentato in maniera esponenziale i passaggi. Gli alert sono scesi da una media di 20mila al giorno, agli attuali 8.000 ogni 24 ore, 3.000.000 anno. Si tratta di un drastico calo, pari al 60%, complice senz’altro il fatto che a furia di sanzionare e porre in stato di fermo i veicoli non in regola, ne circolano sempre meno, almeno localmente. Inoltre va considerata la funzione deterrente della videosorveglianza diffusa.
«Il sistema dei varchi – commenta Bruno Garatti, amministratore delegato di Consorzio.It – è stato preso a modello dall’Associazione nazionale dei comuni italiani, con i quali ci siamo visti proprio in settimana. Ci hanno chiesto delucidazioni sul suo funzionamento, per provare a esportarlo anche in altri contesti. Ci troviamo in una situazione in cui gli enti locali faticano sempre di più ad esplicare le proprie funzioni offrendo servizi che sino a qualche anno fa erano scontate. Anci sta studiando il nostro modello di Area omogenea, per diffonderlo a livello regionale proprio per creare funzioni associate come questa, che possano risolvere questi problemi».
Il sistema cremasco è il più vasto esistente in Italia, supera anche quello della metropoli milanese. «Vogliamo svilupparlo ulteriormente – conclude Garatti – per garantire sempre più efficaci manutenzione e funzionamento. Inoltre vogliamo sperimentare l’uso dell’intelligenza artificiale che può dare degli alert istantanei su una serie di potenziali problemi, interpretando le immagini inviate dalle telecamere così da avvisare preventivamente le forze dell’ordine». Un ulteriore step per un sistema all’avanguardia ormai in grado di fare scuola a livello regionale.
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