L'ANALISI
07 Marzo 2025 - 05:20
CREMA - La sala d’attesa della stazione ferroviaria trasformata regolarmente in dormitorio. Accade da settimane e il Comune si è già mosso per chiedere a Rete ferroviaria italiana, proprietaria dello stabile, di cambiare la serratura dell’ingresso, al momento talmente debole che basta una spinta vigorosa alla porta per riuscire ad aprirla, anche quando è chiusa e il locale dovrebbe dunque restare inaccessibile. «Abbiamo provveduto a segnalare il problema già tre o quattro volte – conferma l’assessore alla Mobilità Franco Bordo –, ma per il momento senza che ci siano stati interventi di ripristino. Ci siamo mossi tramite l’ufficio tecnico comunale, a sua volta informato di quanto accade la notte dal servizio privato di vigilanza».
Da tempo il Comune ha affidato a un’azienda specializzata il compito di aprire e chiudere i cancelli che dal piazzale Martiri della Libertà permettono di raggiungere i binari, senza passare dalla sala d’attesa, adibita anche a biglietteria. «Il personale privato – prosegue Bordo –, sempre su nostro incarico, si occupa anche di controllare la situazione all’esterno dello scalo e ha appunto notato la presenza di persone in sala d’attesa in orari non consoni». Chiaramente nessuno ce l’ha con chi, alla ricerca di un riparo dal freddo, utilizza il locale per stare al caldo e riposare, ma la necessità che la sala d’attesa resti chiusa dalle 22 alle 5 è una priorità a livello di sicurezza a cui non si può rinunciare.
«Non si può rischiare che entri qualche imbecille a fare danni o peggio – aggiunge l’assessore – e questa necessità va anche a tutela degli utenti che al mattino molto presto devono prendere il treno». La porta in questione viene regolarmente chiusa la sera, dopo il passaggio dell’ultimo treno, dagli incaricati di Rete ferroviaria italiana. La gestione dello scalo prevede poi che sia riaperta al mattino poco prima dell’arrivo del primo diretto per Milano, proveniente da Cremona, e programmato per le 5.39. Il problema è dato appunto dal fatto che, a quanto pare, la serratura non regge. Basta una spinta vigorosa e si entra nel locale.
La presenta di persone che dormono in sala d’attesa è stata notata anche da alcuni utenti occasionali dei pullman di linea di Autoguidovie. «Nei giorni scorsi – racconta uno di loro – ho avuto la necessità di prendere il pullman per Milano molto presto, la prima corsa parte prima delle 5. Passando davanti alla stazione mi sono accorto che la porta era aperta e all’interno, su una delle panchine, c’era una persona che dormiva». La sorveglianza dello scalo è una delle priorità delle forze dell’ordine cittadine, con costanti passaggi delle pattuglie del commissariato, dei carabinieri e della polizia locale. Non di rado in passato si sono registrati fatti di cronaca che hanno coinvolto persone che stazionavano in zona.
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