L'ANALISI
02 Marzo 2025 - 05:15
Giada Romanenghi
RIPALTA GUERINA - È la più giovane flautista che mai sia stata ammessa nell’organico dell’accademia della Scala. Classe 2005, Giada Romanenghi di Offanengo è figlia d’arte; il papà Gian Maria è docente al conservatorio di Bolzano, la mamma Federica Ziliani suona a sua volta il flauto.
Giada ha iniziato a studiare pianoforte all’età di 5 anni per poi passare allo strumento a fiato nel 2013. A 10 anni ha vinto il suo primo concorso a Trento nella categoria solisti. Poi ha iniziato a frequentare la scuola media a indirizzo musicale di Romanengo e si è aggiudicata il primo premio al concorso Arisi di Cremona e al concorso musicale di Cene. Nel 2017 ha di nuovo vinto il concorso di Trento ed è risultata quarta e prima tra gli italiani, al concorso flautistico internazionale Zampetti di Saronno. Nel 2018 si è aggiudicata il primo premio al concorso di Tradate e l’anno seguente è stata ammessa al liceo musicale di Bergamo e all’Accademia di alto perfezionamento musicale dei musici di Parma, con il maestro Marco Zoni, primo flauto del Teatro alla Scala di Milano. Ma non è tutto. Nell’estate del 2021, Giada è diventata membro dell’orchestra di flauti Zephyrus ed è stata ammessa al triennio accademico del conservatorio di Darfo, trasferendosi al liceo musicale della stessa città. Sempre in quell’anno ha vinto il concorso di Treviso, con bis nel 2022, abbinato ai trionfi a Belluno e Ghisalba. È stata inoltre finalista al concorso internazionale Gazzelloni di Pescara.
Successivamente, la ragazza ha iniziato a studiare ottavino con il maestro Giovanni Paciello della Scala. Nel 2023 ha vinto altri premi nei concorsi internazionali di Giussano, Venezia, Bergamo, Massa e Stresa. Lo scorso anno, infine, ha vinto il primo premio a Verona e a Genova e si è laureata al conservatorio di Brescia con la votazione massima. La sua carriera l’ha raccontata nella conviviale del Rotary Visconteo, tenutasi a Villa Toscanini di Ripalta Guerina, ospite del presidente Franco Russo.
«Da piccola — ha affermato Giada — sognavo di vincere titoli nella ginnastica artistica, ma ho capito che oltre una certa età in questo sport non si può andare. I miei genitori mi hanno trasmesso la passione per la musica e allora ho iniziato a suonare il flauto nella banda, passando poi all’ottavino. Sono impegnata tante ore al giorno, perché per suonare bene servono grande applicazione e tanto lavoro. Il talento non basta. L’ottavino è uno strumento un po’ originale, per il quale non sono mai stati scelti brani originali. Sto ancora studiando, ma di recente ho fatto un’audizione alla Scala e mi hanno preso. Da un mese sono a Milano. La prima volta che suonerò con l’orchestra della Scala sarà un’emozione fortissima».
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