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L’ex ministro: «Le cure per tutti furono una vera rivoluzione»

Balduzzi incontra gli studenti di Galilei e Sraffa in sala Alessandrini: «La Costituzione ci tutela»

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

30 Novembre 2023 - 17:34

L’ex ministro: «Le cure per tutti furono una vera rivoluzione»

CREMA - L’ex ministro della Salute, Renato Balduzzi, è stato ospite questa mattina in sala Alessandrini, dove ha tenuto un incontro delle conferenze rassegna Di sana e robusta Costituzione, organizzate in città dal comitato che promuove i principi della carta fondamentale e dall’assessorato alle Politiche giovanili e alla Cultura. Il tema affrontato è stato il diritto alla Salute. Ad ascoltare Balduzzi, ordinario di diritto costituzionale, sono stati gli studenti degli ultimi anni degli istituti Galilei e Sraffa.

In apertura, l’ex ministro del governo di Mario Monti ha evidenziato le marcate differenze tra il sistema sanitario nazionale italiano e quello statunitense. «Qui da noi si viene presi in carico a prescindere: la sanità italiana si occupa del bisogno senza chiedere se c’è carta di credito o se assicurato. Questa scelta di tutela è merito dell’assemblea costituente». Una decisione che allora fu rivoluzionaria. «Venne presa quando l’Italia, alla fine della seconda guerra mondiale, era un giacimento di macerie, anche morali. Non c’era una famiglia che non avesse avuto lutti e problemi durante il conflitto, o sotto il regime fascista. E in questa situazione i nostri costituenti osarono scrivere che la Repubblica, ovvero l’insieme di tutti i pubblici poteri e di ciò che sta in una realtà sociale, tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Inoltre garantisce le cure agli indigenti. Questi sono i contenuti del primo comma dell’articolo 32 della Costituzione».

sala

Balduzzi ha sottolineato come si tratti di un diritto individuale, ma anche sociale. Introdotto dai dirigenti scolastici Piero Bacecchi e Paola Orini e dall’assessore Giorgio Cardile, ha evidenziato un’altra decisione di grande apertura voluta dai padri costituenti. «Per indicare chi concretamente doveva occuparsi dell’assistenza sanitaria e ospedaliera, i costituenti scelsero la Regione. Detto adesso pare scontato, ma allora, queste entità amministrative non esistevano ancora, erano delle semplici circoscrizioni statistiche. Non erano enti e non avevano una soggettività».

Non mancarono i contrari. «Durante l’assemblea costituente — ha proseguito Balduzzi – il sindacalista Giuseppe Di Vittorio contestò questa scelta, sottolineando come in una parte d'Italia, il Mezzogiorno, non ci fosse assolutamente assistenza sanitaria. Ma la maggioranza dei costituenti aveva capito che, per poter organizzare e gestire i servizi sanitari, bisogna trovare un livello adeguato di gestione, che è quello regionale. Erano veramente dei giganti. Da loro abbiamo ricevuto un dono enorme di cui non abbiamo nessun merito». 

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