L'ANALISI
31 Maggio 2023 - 05:15
CREMA - La sopravvivenza dello stadio Meazza di San Siro è nelle mani di un architetto sergnanese. Si tratta di Emanuela Carpani, 55 anni, da qualche mese soprintendente all'Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano. Proveniente dalla Soprintendenza di Venezia, Carpani dovrà decidere se riaprire il dossier San Siro per impedire l'abbattimento del Meazza, cosa che appare molto probabile, se non addirittura scontata. Secondo l’attuale normativa, per via del vincolo storico che grava sul secondo anello, l'ipotesi della demolizione dello stadio e della costruzione di un nuovo impianto nella stessa zona non è più percorribile. Inter e Milan dovranno dunque scegliere una strada diversa per il nuovo stadio che desiderano da tempo.
Il progetto iniziale che prevedeva la demolizione di San Siro e la costruzione di un altro impianto in stile Cattedrale non è fattibile per via appunto del vincolo di interesse culturale che scatterà tra due anni, nel 2025. Le celebri rampe del secondo anello sono state costruite nel 1955 e, dopo 70 anni, è previsto che scatti il vincolo storico e che dunque la Scala del calcio resti al suo posto, con buona pace di Inter e Milan che dovranno cambiare i loro programmi. Secondo la legge che si applica ai beni appartenenti al demanio pubblico, le rampe non si potranno demolire in nome di un nuovo stadio più moderno e molto più ricco di quello attuale.
Una cosa simile era accaduta nel 2010 al velodromo Pierino Baffi. La società Coni Servizi lo aveva inserito tra gli impianti da alienare e lo aveva venduto alla Sai Immobiliare. Quest’ultima aveva in programma la demolizione dell’impianto sportivo e la realizzazione di edifici residenziali. Il vincolo di carattere storico imposto dalla Soprintendenza ha fatto sì che la Sai restituisse il bene alla Coni Servizi e che il velodromo fosse salvato.
Tornando a San Siro, nelle prossime settimane i due club calcistici meneghini avranno la risposta definitiva per poi decidere quale strategia adottare. Sono state proprio le due società a chiedere certezze anticipate alla sovrintendente Emanuela Carpani. Senza dover aspettare il 2025. Ma la risposta attesa sarà probabilmente negativa. A quel punto, Milan e Inter dovranno decidere se restare al Meazza senza toccare il secondo anello ma magari ammodernandolo, come fatto al Bernabeu dal Real Madrid e come inizia a fare adesso al Camp Nou il Barcellona.
Carpani è stata docente al Politecnico di Milano dal 1998 al 2008 e ha lavorato come architetto direttore presso la soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Milano tra il 2000 e il 2006, poi di Siena e Grosseto e in seguito di Venezia. Nel 2020 la sua predecessora Antonella Ranaldi scelse di non dare la tutela allo stadio. L’architetto sergnanese pare invece di diverso parere. La nuova sovrintendente non intenderebbe cancellare l'attestazione di interesse culturale del secondo anello, che scatterà automaticamente fra due anni. Le squadre attendono a breve risposte per decidere sul futuro, forse da separate. Nel senso che ciascuna pare intenzionata a scegliere una strada diversa per realizzare il proprio nuovo stadio.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris