L'ANALISI
18 Maggio 2023 - 05:10
CREMA - Lotta senza quartiere ai piccioni, che ormai invadono ogni angolo o quasi del centro storico, edifici pubblici compresi. Uno dei principali siti di nidificazione di questi volatili, che portano problemi igienico sanitari dovuti alla presenza di guano, con relative zecche e pulci, è il sottotetto dell’ex Folcioni, edificio storico di piazza Moro, oggi adibito anche a sede della scuola media Vailati.
Proprio per scacciare i piccioni il Comune ha pronto un intervento da effettuare in estate. Rientra in un investimento da 100mila euro complessivi. I fondi serviranno per sistemare le tegole e altre parti della copertura, rovinate dall’usura degli agenti atmosferici e dal passare degli anni, e appunto per chiudere accessi e nicchie del tetto e sottotetto.
«Va fatta pulizia e poi andrà sigillato tutto al meglio, con sistemi come reti e altri accorgimenti – chiarisce l’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Giossi –: sono soprattutto le prime che si stanno rivelando efficaci nell’evitare che questi volatili nidifichino in zone delicate come i cimiteri. Al Maggiore ne abbiamo installate a protezione dei loculi vuoti e devo dire che i risultati sono ottimi. Negli anni passati i piccioni stazionavano in quelli più in alto, utilizzati a volte anche come nidi. Adesso non ci vanno più. Il problema non si pone per le nicchie del primo e secondo ordine. Qui gli uccelli non si posano. Sono troppo in basso e quindi non le utilizzano».
Due anni fa il Comune, aveva anche attuato una sperimentazione al cimitero di San Bernardino. Era stato l’allora assessore all’Ambiente Matteo Gramignoli a seguire l’iniziativa. Come il Maggiore e le altre aree di sepoltura della città, il piccolo camposanto da anni faceva i conti con la presenza di una numerosa colonia. Inevitabili i problemi, sia dal punto di vista igienico sanitario, sia per il decoro delle sepolture.
Cornicioni, grondaie e altri punti dove i piccioni nidificano e si posano, erano stati con una speciale sostanza schiumogena. Solidificandosi, il prodotto crea una barriera collosa. Quando i volatili si fermano hanno la sensazione di sprofondare e di rimanere intrappolati. In realtà riescono tranquillamente a volare via, ma questa situazione li spaventa. Dopo due o tre volte che provano questa esperienza, non si sentono più sicuri e dunque abbandonano il sito dove vivono e nidificano. A San Bernardino ha funzionato, ma periodicamente la sostanza va sostituita, specialmente nei punti più esposti all’irraggiamento solare e agli altri agenti atmosferici.
«Per via di questa manutenzione abbiamo deciso di non replicare la sperimentazione negli altri cimiteri o sugli edifici pubblici – conclude Giossi –: le reti sono ancora il sistema migliore».
Tornando al cantiere all’ex Folcioni, la riparazione della copertura e la bonifica del sottotetto, si terranno durante l’estate, in modo da non creare disagi allo svolgimento delle attività didattiche della scuola media. Il Comune deve ora incaricare un’impresa specializzata.
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