L'ANALISI
24 Aprile 2023 - 05:25
oto di gruppo all’assemblea che si è svolta ieri a Varese
VARESE - Negli anni scorsi l’attenzione si era concentrata in particolare sulla crisi economica, la pandemia da Covid-19 e la guerra in Europa. Quest’anno il bilancio è stato ulteriormente appesantito da altre emergenze prolungate e per molti aspetti altrettanto gravi: dall’inflazione alla siccità, senza dimenticare un tema di grande rilievo come quello della fauna selvatica e delle possibili conseguenze sanitarie ed economiche della sua diffusione.
«Ogni anno si aggiunge qualcosa di negativo di cui parlare», ha commentato il presidente di Confagricoltura Varese Giacomo Brusa, aprendo ieri mattina i lavori della 76ª assemblea ordinaria della sua organizzazione, che ha anche permesso di rilanciare appelli e considerazioni largamente condivise a livello territoriale.
Lo ha dimostrato una volta di più la concreta attenzione del mondo politico-amministrativo, presente ai lavori con due varesini purosangue - il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ed il governatore lombardo, Attilio Fontana - , la vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, Maria Chiara Gadda, l’onorevole Stefano Candiani.
Sul piano associativo presenti, tra gli altri, il presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Riccardo Crotti, il vicepresidente vicario della Libera, Amedeo Alfredo Ardigò, i presidenti Francesco Pacchiarini (Confagricoltura Milano) e Alberto Cortesi (Confagricoltura Mantova) ed il vicepresidente dell’Unione di Brescia Oscar Scalmana.
Particolarmente soddisfatto per l’andamento dei lavori, la qualità della discussione e la volontà di ascolto manifestata dal mondo politico amministrativo il presidente padrone di casa Brusa, che si è soffermato anche sui problemi specifici dell’agricoltura di montagna e sull’eterna piaga della burocrazia.
Temi pienamente condivisi nei loro interventi da Giorgetti e Fontana. «Ho trovato come sempre un ambiente molto ‘sul pezzo’, composto da persone che sono a perfetta conoscenza delle questioni», ha sottolineano Fontana. «È stato davvero un incontro molto interessante e pieno di contenuti; su molte delle cose che ho sentito mi trovo perfettamente d’accordo, a partire dai rinnovati allarmi che hanno riguardato l’emergenza siccità ed i problemi legati alla fauna selvatica. Mi auguro ovviamente che - in confronto al 2022 - quest’anno le cose vadano un po’ meglio dal punto di vista climatico; anche se i segnali da questo punto di vista non sono particolarmente incoraggianti».
«Nel corso dell’assemblea - ha commentato Maria Chiara Gadda - sono stati toccati temi certamente strategici, che richiedono scelte immediate da parte della politica; in particolare la questione idrica».
Secondo Gadda, segretario regionale lombardo di Italia Viva, «è stata positiva la scelta del governo di dare vista ad una cabina di regia rispetto agli utilizzi agricoli, civili, industriali e turistici della risorsa idrica; ma ora dobbiamo essere molto concreti nella direzione degli investimenti. Il nostro è un Paese che può comunque contare su un certo livello di precipitazioni atmosferiche, ma sconta gravi carenze strutturali sia nell’accumulo che nella distribuzione dell’acqua. Ovviamente, bisogna anche proseguire in generale nella direzione di un’agricoltura sempre più basata sulla tecnologia e sull’innovazione; questo vale per l’agricoltura di precisione ma soprattutto per quanto riguarda la resilienza del nostro sistema agricolo, messo a dura prova dagli effetti dei cambiamenti climatici. Segnalo infine il problema della fauna selvatica, sul quale non si può assolutamente attendere oltre».
«Ho partecipato con grande piacere e per il secondo anno consecutivo all’assemblea di Varese - ha sottolineato Crotti - . C’è stata una presenza davvero importante ai lavori, e sono state affrontate tutte le principali questioni aperte del nostro comparto; dalla siccità alla necessità ormai inderogabile di un piano strategico nazionale sull’agricoltura, dalla produzione di cibo come priorità assoluta e ‘trasversale’ al bisogno di ridurre il più possibile la burocrazia con il ricorso sistematico all’autocertificazione. La fauna selvatica è fuori controllo; servono dunque azioni determinate e concrete. Come servono invasi adeguati e la bacinizzazione del Po per difendersi dalla carenza d’acqua».
Per Ardigò, «è stata un’assemblea come sempre importante e interessante; quello di Varese è un ‘bacino’ di rilievo anche sul piano politico, come ha dimostrato pure il livello degli intervenuti. La vicinanza della politica a Confagricoltura rappresenta un elemento positivo per tutto il sistema».
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