Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA SENTENZA

Non circuirono le anziane: Attilio e Dolores scagionati

 «Il fatto non sussiste». Per il giudice la coppia non ha approfittato delle due sorelle di Montodine

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

24 Marzo 2023 - 20:36

Non circuirono le anziane: Attilio e Dolores scagionati

Le avvocate Elena Guerreschi e Cristina Pugnoli

MONTODINE - «... il Tribunale assolve...». E Attilio si è sciolto nelle braccia della moglie Dolores. Lacrime ieri in Tribunale dove Attilio Macchiavelli e Dolores Brugnoletti, 59 e 51 anni, casa a Gallarate (Varese), sono stati assolti «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di circonvenzione di persone incapaci. Di avere, Dolores, indotto Maria e Vittorina, cugine di Attilio affette da disturbi psichici, a farsi cointestare il libretto di deposito sul quale ogni mese venivano accreditate le pensioni di invalidità delle due sorelle: 791 euro al mese a testa.

Dal 2014 all’aprile del 2018 Attilio e Dolores prelevarono in tutto 134.334,45 euro. Per farne che? «Per pagare 450 euro di affitto al mese, le bollette di luce, acqua e gas e per fare la spesa, ma non abbiamo indotto nessuno». Non si erano arricchiti, marito e moglie, anzi. Vittorina è morta un anno fa.

Sino al 2012, delle sorelle si occupò l’anziana Maria, zia di Attilio, quindi il padre di Attilio che doveva badare anche all’altro figlio disabile. Quando un tumore si portò via il padre, Attilio e Dolores si trasferirono nella casa su due piani a Montodine. Sotto c’erano le cugine, sopra loro.

Al sindaco e alla consigliera con delega ai servizi sociali arrivò la voce che Vittorina e Maria vivevano in una condizione di degrado. Sul degrado ha incentrato la requisitoria il pm che aveva chiesto di condannare marito e moglie, ciascuno a 1 anno e 4 mesi di reclusione e alla multa di 400 euro, perché «la casa è come se fosse abbandonata». E perché «le sorelle erano trascurate».

Ma gli avvocati Cristina Pugnoli per Dolores ed Elena Guerreschi per Attilio, hanno spostato il mirino. Se il degrado è fuori discussione, il punto è un altro. Marito e moglie «i soldi li hanno spesi per assistere ai bisogni delle due sorelle, per pagare le bollette, per fare la spesa».

Insomma, in quegli anni Attilio e Dolores non si misero da parte un «tesoretto», anzi. Dopo lo sfratto e durante il Covid, «abbiamo dormito all’aeroporto di Malpensa e mangiavamo alla Caritas », aveva raccontato lui in lacrime. Mentre Dolores aveva spiegato che «l’anziana Maria, prima di morire, mi portò in Posta e mi fece fare la firma per prelevare le somme dal libretto».

«Noi in atti abbiamo un libretto di risparmio con le firme della signora Dolores, delle sorelle e una firma in calce dell’incaricato di Poste italiane — ha evidenziato l’avvocato Pugnoli -. Quanto all’elemento soggettivo del reato, la signora avrebbe dovuto essere consapevole di aver abusato delle condizioni fisiche» di Maria e Vittorina, inducendole a compiere «atti pregiudizievoli al loro patrimonio, ma non è emerso».

L’avvocato Guerreschi è partita dalla «ricostruzione fatta in modo preciso e puntuale» da marito e moglie. «Loro stessi ammettono che le due sorelle avevano bisogno di cure costanti, ma si trovavano in difficoltà». Morta l’anziana zia Maria, «di Vittorina e Maria si occupa il padre di Attilio che, però, si ammala e che ha anche l’altro figlio disabile.

Attilio si fa parte diligente rispetto ad una situazione familiare di tale gravità e fragilità. Si decide di aiutare le due sorelle al meglio che si può e con quel poco che c’è». Attilio non poteva lavorare, dovendo badare alle cugine. Dolores cercava di racimolare qualcosa come necrofora: dai 100 ai 300 euro al mese quando andava bene.

«Dov’è il profitto? Nessuno». In Comune arrivarono le segnalazioni. «Perché così tardi? - ha rilanciato l’avvocato Guerreschi —. Impossibile che al sindaco e ai cittadini fosse ignota questa situazione. Anche Attilio e Dolores avevano bisogno di aiuto».
Il giudice si è preso trenta giorni per depositare la motivazione della sentenza.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400