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CREMA & CREMASCO

Il caso. «Ma quale orco. In realtà io sono la vittima»

Si difende il padre cremasco del bambino di 11 anni, accusato dall’ex moglie di averle portato via il figlio, trasferendolo in Sardegna con la nonna

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

24 Febbraio 2023 - 05:20

Il caso. «Ma quale orco. In realtà io sono la vittima»

CREMA - «Ma quale orco, in realtà la vittima sono io». Si difende il padre cremasco del bambino di 11 anni, accusato dall’ex moglie di averle portato via il figlio, trasferendolo in Sardegna con la madre. La donna, insieme ad un’altra ex compagna del 40enne, aveva raccontato nei giorni scorsi una storia di soprusi e botte. Una versione dei fatti confermata dall’amica, anch’essa dichiaratasi vittima di violenze e prevaricazioni nel periodo in cui aveva vissuto con il 40enne. Entrambe avevano descritto l’ex marito e compagno come una persona fuori controllo, dedita all’alcol e alla droga e con dodici procedimenti penali a carico. Ieri, lui è stato in redazione a Crema per raccontare la sua verità.

«Io un tossico? Ho un'invalidità del 70% e mi servono medicinali a base di cannabis per la mia terapia. Dedito all’alcol? Magari bevo un bicchiere di vino a cena con gli amici». Poi ripercorre la vicenda che lo ha visto legato alla madre dell’11enne. «Quando nostro figlio era piccolo vivevamo in Toscana e lei mi ha tradito con un mio dipendente sieropositivo. Ne abbiamo parlato e ho scelto di metterci una pietra sopra, chiedendole di fare il test dell’HIV. Poi ci siamo trasferiti per un periodo a Reggio Calabria, vivendo dalla zia di lei. Un giorno, all’improvviso, lei è esplosa. Mi ha detto di non volermi più, e di non volere nemmeno il bambino. Le interessava solo tornare da quell’uomo. Era il 2014, io l’ho aspettata per una settimana e poi sono salito da mio padre, nel Cremasco. Nel 2015 è cominciato l’iter per la separazione, in tribunale a Siena, in quanto risultavamo residenti là. La prima sentenza ha assegnato a me la responsabilità genitoriale del bambino, stabilendo incontri protetti periodici con la mamma, seguiti dagli assistenti sociali, per favorire una ripresa di un legame fra loro due. C’è stato un periodo in cui il rapporto con la mia ex moglie si era riallacciato, tanto che lei aveva le chiavi di casa e andava a prendere nostro figlio a scuola. Poi, io ho avuto un’altra storia».

Qui entra in gioco la seconda donna che ha accusato il 40enne cremasco. «Era cominciata come una relazione leggera, che ha finito però con il complicarsi. Ad un certo punto, lei è venuta a stare a casa mia in quanto non era più in grado di pagare l’affitto. L’avevo invitata io. Una soluzione provvisoria, per darle tempo di trovarsi un lavoro. Per un po’ le cose hanno funzionato, ma passate poche settimane questa donna si è rivelata una persona allucinante e ci siamo lasciati».

Secondo l’ex compagno di entrambe, le due donne si sono ora alleate contro di lui. «Dopo il periodo della pandemia da Covid hanno stretto amicizia, la mia ex moglie si è mollata con il suo compagno e sono andate a vivere insieme. L’altra ha dei figli da precedenti relazioni. Ad un certo punto nostro figlio non voleva più stare con la mamma, era spaventato dal fatto che lei lo picchiasse e lo minacciasse. Era costretto a fare lavori in casa».

Secondo l’ex moglie, invece, è il 40enne che ha minacciato il ragazzino per non fargli incontrare la mamma. «Per questo lo ha portato in Sardegna, dove sta dalla nonna paterna» aveva raccontato la donna nei giorni scorsi. «Confermo che nostro figlio sia là, ma solo per due settimane. Rientrerà sabato con mio padre. L’ho allontanato in quanto per me è un periodo difficile, mi sto separando dalla mia ultima compagna. La mamma lo sapeva, stessa cosa dicasi per i Servizi sociali e per la scuola».

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