L'ANALISI
CREMA: CORIANDOLI E POLEMICHE
13 Gennaio 2023 - 05:25
La maschera cremasca al ‘Gagèt col so uchèt’
CREMA - «Non ce ne siamo andati per mancanza di volontari in grado di allestire il nostro tradizionale carro o per stanchezza. Abbiamo dato le dimissioni dal comitato del Carnevale cremasco in quanto è diventato ormai un’organizzazione verticistica che pensa più al business e meno all’allegria e ai colori del carnevale. Decidono tutto il presidente Eugenio Pisati e pochi altri. A me e ai miei ragazzi le cose non stavano più bene. Spiace, ma dopo 35 anni di Carnevale quest’anno non ci saremo più». Renato Stanghellini, patron del gruppo di volontariato dei Pantelù, fondatore con Giancarlo Murelli e altri, della versione attuale della kermesse, ha tenuto tutto dentro per mesi. Lette le dichiarazioni di Pisati, rilasciate al quotidiano La Provincia nella giornata di mercoledì, ha deciso di mettere le cose in chiaro.
«Non sono il tipo che ama fare polemiche, tutt’altro. Ma non potevo stare zitto. Noi siamo per un carnevale romantico, espressione di gioia e di voglia di vivere. Ormai non avevamo più voce in capitolo. Basti pensare che mi è stato addirittura vietato di partecipare al circuito dei carri con la mia motoretta, come ho sempre fatto per decenni, per questioni di sicurezza. Ho 74 anni, in questo modo di interpretare la tradizione del carnevale cremasco non mi riconosco più». Parole cariche di amarezza quelle di Stanghellini, uno dei personaggi per eccellenza della kermesse, figura conosciuta da tutti i cremaschi affezionati alla manifestazione. «Ad un certo punto – prosegue – ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti "Che si arrangino ad organizzare il tutto, visto che sono capaci appena loro"».
Se i Pantelù non potranno essere tra i protagonisti del circuito del 19 e 26 febbraio, hanno comunque deciso di non rinunciare a una presenza in allegria nelle domeniche del carnevale. Pensano ad esempio a una manifestazione in piazza Duomo domenica 12 febbraio, quando la sfilata dai grandi carri non si farà, stante la concomitanza con le elezioni regionali. «E poi prepareremo una sorpresa anche per domenica 5 marzo, per celebrare la festa della donna». Una sorta di prolungamento del carnevale, quasi in chiave ambrosiana, unità alla ricorrenza dell’otto del mese.
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