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SONCINO

Murales mangia-smog e anti-degrado

Nella stazione dei bus di largo Manzella, realizzata l’opera d’arte eco-friendly. È l’ultimo capolavoro di Tolasi, tra i più noti esponenti della street art, su incarico comunale

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

11 Dicembre 2022 - 05:10

Murales mangia-smog e anti-degrado

SONCINO - Da zona degradata della città a murale vivente che «respira e si mangia» lo smog. Succede a Soncino, nella stazione dei bus di largo Manzella. L’opera d’arte eco-friendly è l’ultimo capolavoro di Davide Tolasi, tra i più noti esponenti della street-art e docente di Urban-design, che era stato incaricato dal Comune per riqualificare, col suo inconfondibile tocco, l’area più vandalizzata e bistrattata del borgo.

«Il Comune, che ringrazio – ha spiegato l’autore – mi ha lasciato carta bianca e mi ha permesso di redigere un progetto nella massima libertà creativa. L’esperienza – ha poi rivelato – mi ha lasciato molto a livello umano e artistico. Ho riscoperto lo spazio della stazione come un luogo di socialità e, superata la comprensibile diffidenza iniziale, ho riscosso l’apprezzamento e l’interesse di tutti, dal ragazzino della prima superiore all’anziana in attesa della corriera».

Si chiama «Incipit» ed è un enorme murale che abbellisce la prima periferia soncinese mentre, con la sua sola presenza, aiuta l’ambiente nel modo più concreto possibile: abbassando il livello dell’inquinamento nell’aria. Fantascienza? No, tutt’altro. Tolasi, infatti, ha utilizzato un particolare ti po di vernice, chiamata vernice minerale a effetto fotocatalitico, che tramite l’impiego del biossido di titanio è in grado di purificare l’atmosfera circostante.

Arte, dunque, servizio del futuro ma anche del presente. Le immagini, infatti, sono un omaggio alla quotidianità dei soncinesi: «Nel progetto, che è frutto di una sintesi tra la mia idea pittorica e l’opera architettonica di Antonio Ceribelli, ho ragionato sul fatto che la stazione – ha spiegato l’artista – è in un certo qual modo il luogo d’inizio per la giornata di tutti. Questo l’avvicina all’uscio di casa e quindi al concetto di confine tra intimità del privato e spazio pubblico. Questo confine, dunque, viene nelle intenzioni di Incipit spostato dalla porta di casa alla fermata».

La parola al pubblico, già dal principio: «Ci sono riferimenti al nostro borgo, dalla Torre Civica alla rocca, passando per la torre ettagonale e il santino di San Martino, ma il focus è su quei gesti semplici che compiamo ogni giorno proprio di prima mattina, prima di uscire di casa. A suggerirmi queste azioni sono stati i miei follower tramite un sondaggio su Instagram».

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