Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

SORESINA

Don Angelo apre alla comunità islamica

In occasione della festa di San Siro (9 dicembre), il parroco ha deciso di invitare tutte le realtà religiose

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

29 Novembre 2022 - 05:25

Don Angelo  apre alla comunità islamica

SORESINA - «Ci distingue la fede ma non significa che non può esserci amicizia e dialogo. Alle celebrazioni per San Siro sarete i benvenuti». Così don Angelo Piccinelli, arciprete di Soresina, si è rivolto a Mohamed Elnadi, il presidente della comunità islamica cittadina, invitando i musulmani a partecipare alla ricorrenza patronale tra oratorio e parrocchiale. Un messaggio forte, simbolico, che lo stesso sacerdote ha definito come un primo passo verso un’apertura e una collaborazione sempre più stretta: «Un piccolo gesto. Un seme gravido di speranza».

Il portavoce del centro ha raccolto con favore l’invito e risponderà a breve. È probabile che, per motivi religiosi, gli ospiti speciali parteciperanno alla parte laica della festa ma non alla messa vera e propria ma nulla è da escludere.

Venerdì 9, nella parrocchiale dedicata al patrono cittadino, si terrà l’annuale messa per San Siro. Un’occasione doppiamente importante: la prima ragione è che, a concelebrare la messa con l’arciprete, ci sarà anche il vescovo ausiliare di Milano monsignor Giovanni Luca Raimondi; la seconda è che, per la prima volta, non sono invitati soltanto i devoti cristiani ma anche gli appartenenti alla comunità islamica di Soresina, una delle più grandi e strutturate della provincia di Cremona.

Un invito, quello di Piccinelli, tutt'altro che segreto. Anzi, rivendicato con orgoglio e ben spiegato nelle pagine del gazzettino parrocchiale: «Con il consenso del nostro Consiglio Pastorale Parrocchiale ho invitato alla solenne commemorazione del patrono, insieme al sindaco Diego Vairani, all’amministrazione, alle autorità militari, scolastiche della città, ai rappresentanti delle associazioni sportive, culturali e di volontariato, anche il presidente del Centro Culturale Islamico di Soresina Mohamed Elnadi. Un piccolo segno, un gesto di fraternità che vorrebbe intaccare l'atteggiamento, fin troppo esplicito, di reciproca indifferenza e, talvolta, perfino di fastidiosa sopportazione tra soresinesi di antico lignaggio e nuovi arrivati».

Netta la posizione del sacerdote cremonese: «È ora di capire, ma soprattutto di accettare – scrive nella lettera aperta ai suoi concittadini –, che siamo fratelli tutti, pur nella legittima diversità del credo religioso che, giustamente e orgogliosamente, ci distingue. Una distanza irriducibile sul versante della fede, ma non sul fronte delle relazioni, dell'amicizia e del dialogo. I nostri figli, cristiani o islamici, frequentano le stesse scuole e gli stessi ambienti. I nostri adolescenti – continua – vivono le stesse confusioni e sono tentati dalle stesse trasgressioni. Due culture diverse non sono due pianeti separati. Tanto meno in conflitto».

La scelta di Piccinelli ispirata dalle parole del Pontefice: «Secondo papa Francesco – chiosa la massima autorità cristiana dei soresinesi – è possibile sognare come un'unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede, delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400