L'ANALISI
27 Novembre 2022 - 05:15
Francesco Spreafico, Ernesto Zaghen, Antonio Recinella, Fabio Bergamaschi, Giuseppe Zollino, Caterina Avanza e Paolo Gualandris
CREMA - Pannelli solari e pale eoliche, rigassificatori e siti di stoccaggio, nucleare di ultima generazione e idrogeno, ma anche biogas e biometano. E soprattutto i costi dell’energia che lievitano, aziende e cittadini in sofferenza. Alla base di tutto, il perenne dilemma tra una potenza industriale come l’Italia, che vuole rimanere tale, e la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo. In una parola, equilibrio, tra sviluppo economico e sostenibilità. Di questo si è parlato ieri mattina nella sala Cremonesi nel convegno sul tema Energia e Sviluppo, promosso da Azione e Italia Viva.
I relatori sono stati Giuseppe Zollino, docente di Tecnica e economia dell’energia all’università di Padova, nonché responsabile di Energia e Ambiente per la segreteria nazionale di Azione, Caterina Avanza, consigliera politica al parlamento europeo per la delegazione di Emmanuel Macron e membro della direzione nazionale di Azione, il sindaco Fabio Bergamaschi, Giovanni Biondi, membro della direzione provinciale di Italia Viva, Antonio Recinella, ad di Lumson, Ernesto Zaghen, agricoltore, allevatore e produttore di biogas e Francesco Spreafico, panificatore. Ha moderato Paolo Gualandris, vice direttore del quotidiano La Provincia.
Ad aprire i lavori sono stati Tiziana Stella ed Emanuele Bergamini. Da un quadro generale della situazione a livello nazionale e europeo, si è passati alle ricadute sulle imprese del territorio e ai progetti che l’amministrazione comunale sta mettendo in atto per contrastare il caro energia. Dopo un’ouverture di carattere politico sul Terzo polo, Biondi ha affermato che in tema di energia «occorre cambiare le abitudini di imprenditori e cittadini». Zollino ha offerto un’ampia relazione, supportata da numeri e tabelle, per spiegare le problematiche attuali e soprattutto il percorso da compiere. Avanza ha messo l’accento sul fatto che «in Europa non si riesce a lavorare insieme sul tema dell’energia; ogni paese ha strategie diverse».
E sui pannelli solari ha aggiunto: «In Lombardia servirebbe uno spazio di 30 mila ettari, ma non li possiamo togliere all’agricoltura». Recinella ha portato l’esperienza di un’azienda della cosmesi con 650 dipendenti suddivisi su cinque sedi, tutte in Italia e cuore cremasco: «Nel 2021 la nostra bolletta energetica è stata di 1,7 milioni di euro, quest’anno sfioreremo i 7, su un fatturato di 140 milioni. Abbiamo ottimizzato gli impianti, efficientato il processo produttivo e riorganizzato i turni di lavoro, arrivando a risparmiare il 10%. Da gennaio stiamo lavorando per produrre due megawatt di energia solare su un’area di 30 mila metri quadrati che abbiamo affittato. Causa burocrazia, li avremo a settembre del 2023. È un investimento da 2,5 milioni di euro».
Di ostacoli burocratici ha parlato anche Zaghen, che produce biogas e vorrebbe passare al biometano, mentre progetta una vertical farm: «Recuperiamo anidride carbonica togliendola all’atmosfera, ma soprattutto togliamo l’ostracismo che frena l’innovazione». Il sindaco Bergamaschi ha infine illustrato il progetto di comunità energetica in atto nell’area ex Olivetti e la spinta dell’amministrazione verso il fotovoltaico.
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