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IL NODO DELLA FAUNA SELVATICA

Cinghiali: «Dateci il via per gli abbattimenti, troppi danni»

Il presidente del Parco Oglio Nord Ferrari ancora in attesa dell’autorizzazione dell’Ispra: «È urgente»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

25 Novembre 2022 - 05:10

Cinghiali: «Dateci il via per gli abbattimenti, troppi danni»

SONCINO - «La prossima settimana è in programma l’incontro con le province per definire l’iter finale e passare dal censimento alle operazioni di contenimento. Noi ci occuperemo solo delle riserve, ma se serve collaboreremo anche all’esterno con la Polizia provinciale. Bisogna intervenire con la massima urgenza e decisione per contenere i danni. Ormai sono sempre più elevati». Luigi Ferrari, presidente del Parco Oglio Nord, vorrebbe premere l’acceleratore il più possibile sul tema della caccia ai cinghiali, che stanno devastando anche le oasi verdi. «Non fanno certo distinzione fra ciò che è riserva e ciò che non lo è, semplicemente si spingono alla ricerca di cibo ma ormai sono incontenibili, bisogna agire».

Luigi Ferrari, presidente del Parco Oglio Nord

Abbattimenti e catture dovrebbero partire il mese prossimo, i vertici dell’Oglio sperano in un via libera più rapido. Ora la palla è in mano all’Ispra, l’ente competente sugli animali selvatici, cui spetta dare l’ok al censimento prima che guardiacaccia e agenti possano muoversi. Caccia di contenimento al cinghiale sull’Oglio, i volontari, in buona sostanza, pronti. Il Parco, dove il censimento è ancora in corso, ne ospita oltre un centinaio. «In realtà — spiega il numero uno dell’ente di tutela — quantificare quanti effettivamente siano stanziati nei nostri 300 ettari di riserva è quasi impossibile. Non sono animali autoctoni, vanno e vengono seguendo la fame e portando purtroppo con sé danni enormi. Il censimento, che è comunque uno strumento utile, serve come passaggio preliminare al contenimento».

Doppiette calde per salvare l’ambiente, quindi? Più o meno, perché ci sono distinzioni importanti da fare: «Non è il Parco — precisa ulteriormente il presidente — a decidere se, quando, dove e come abbattere i cinghiali. Nelle nostre riserve, dove la caccia è severamente vietata, siamo però noi a dover mantenere l’equilibrio di flora e fauna. Qui, dunque, possono operare solamente i nostri volontari o gli agenti provinciali che autorizziamo ad entrare. Fuori dalle oasi, la competenza ricade invece interamente sulla Polizia che, al massimo, possiamo supportare dove richiesto e necessario».

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