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Rave party, Zanchi (Assointrattenimento): "Fin ora tollerati, il giro di vite era necessario"

Il patron di diversi locali fra cui la storica Centrale del latte: "Finalmente la prima ferma risposta dello Stato per il ripristino della legalità"

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

05 Novembre 2022 - 05:05

Zanchi (Assointrattenimento): "Giro di vite sui rave party? Era ora"

CREMONA - Durante la pandemia per mesi, mentre il settore boccheggiava a causa della lunga chiusura imposta dal Governo, ha puntato il dito verso le feste abusive che rappresentavano uno schiaffo nei confronti dei tanti imprenditori regolari. Ora il cremonese Luciano Zanchi, patron di diversi locali fra cui la storica Centrale del latte e presidente nazionale di Assointrattenimento, plaude al giro di vite sui rave party. Che da anni interessano anche il nostro territorio: ritrovi con migliaia di ragazzi negli ultimi tempi sono stati registrati lungo il fiume Po (da Monticelli d’Ongina a San Daniele), lungo l’Oglio (ad esempio a Robecco) e lungo l’Adda (fra Maleo e Pizzighettone). E poi ancora: Casalmaggiore, Vescovato, Soncino.

Luciano Zanchi, patron di diversi locali fra cui la storica Centrale del latte e presidente nazionale di Assointrattenimento

«Assointrattenimento da anni segnala con esposti alle pubbliche autorità l’organizzazione di rave party illegali – ricorda Zanchi –. Raramente abbiamo ricevuto risposta, così come raramente sono state messe in campo azioni decise per il rispetto della legalità e per l’immediata interruzione di tali attività anche altamente pericolose. Di fatto, gli organizzatori dei rave party hanno cavalcato il permissivismo eccessivo delle pubbliche amministrazioni, anche locali, ed hanno fruito di un tacito silenzio-assenso e di una sempre più conclamata inerzia da parte degli enti preposti ai relativi controlli». Da qui il ringraziamento al nuovo ministro dell’Interno e alle forze dell’ordine per l’intervento avvenuto in occasione del rave party di Modena, con l’auspicio «che rappresenti la prima ferma risposta dello Stato per il ripristino della legalità – sottolinea il cremonese – e per la difesa della sicurezza pubblica e della salute dei nostri giovani».

Alcuni ragazzi lasciano il rave di Modena sotto gli occhi di un agente

Con una nota ufficiale dell’associazione che rappresenta la categoria dell’intrattenimento, Zanchi ricorda che le segnalazioni più recenti hanno riguardato le province di Pavia, Forlì, Cesena, Rimini, Salerno, Alessandria, Bergamo. «Così facendo, oltre a prodursi una concorrenza sleale in danno al nostro settore, si moltiplicano le situazioni di potenziale pericolo per l’incolumità delle persone – dice –. Assointrattenimento quindi chiede a gran voce il rispetto della regole ed auspica il ripristino della legalità in ogni settore del pubblico spettacolo, per la difesa della sicurezza pubblica, della salute dei nostri giovani e del sano divertimento». A margine l’imprenditore sottolinea infatti che ora il giro di vite serve anche per quei locali che, pur non avendo le caratteristiche necessarie né rispettando gli obblighi di legge, si trasformano abusivamente in discoteche. Ai danni di quelle regolari.

Tornando ai rave, il decreto legge appena approvato dal Consiglio dei ministri prevede fra le altre cose la confisca delle attrezzature e dei mezzi usati per organizzare; multa fino a 10 mila euro oltre alla reclusione fino a 6 anni per chi organizza o promuove l’invasione di terreni o edifici. Ma soprattutto, prevede intercettazioni per prevenire i ritrovi abusivi, quasi sempre diffusi con un passaparola in chat e attraverso social oscurati.

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