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TERRITORIO DI «RICICLONI»

Rifiuti, la raccolta in provincia è al top

La nostra percentuale attestata fra il 70 e l’80%, contro il 63% registrato a livello nazionale. I piccoli centri la fanno da padroni tra tutti quelli serviti dal Gruppo Lgh. E il capoluogo sfiora il 75%

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

25 Ottobre 2022 - 05:30

Rifiuti, la raccolta è al top

CREMONA - Differenziata, il Cremonese fa scuola e vola ad ali spiegate sopra la media nazionale. Chi abita sotto al Torrazzo e nei dintorni è a suo agio con sacchetti colorati, materiali da separare, giorni e orari da rispettare. Oggi, specialmente nei piccoli centri quota 90% non è più un miraggio e c’è già chi è a un tiro di schioppo dal record.

TERRITORIO VIRTUOSO

A livello nazionale, nel 2020, hanno fatto la raccolta differenziata in media il 63% degli italiani. In provincia, in quel 2021 che è stato peraltro un anno piuttosto complesso per ben altri motivi, si è disegnata una classifica con valori compresi fra il 70 e l’80 per cento, spesso addirittura sforato.

Promosso quindi a pieni voti il senso civico dei cremonesi, che si confermano molto attenti all’ambiente e sensibili nei confronti del pianeta.

L’alloro sul capo di Credera Rubbiano che sfiora quota 90% nella raccolta differenziata, mentre Cappella de Picenardi ci sta mettendo un po’ di più a ingranare e supera i 62 punti percentuali di poco.

I grandi centri non brillano ma nemmeno deludono, piazzandosi chi poco sopra e chi a un passo dalla media. Linea Gestioni, che si occupa della raccolta nella grandissima maggioranza dei centri, ha insomma di che festeggiare: la provincia è comunque assai virtuosa.

LE DUE CITTA'


A Cremona la differenziata raggiunge il 74,75%. Il dato del capoluogo è in crescita e piuttosto netto. All’ultima rilevazione ci si era fermati quota 73,78%. Il trend ha un valore doppiamente positivo se si considera che, a detta degli analisti di settore, i centri più grandi e popolosi sono quelli che si trovano più frequentemente ad affrontare difficoltà con la raccolta differenziata e, soprattutto, quando non perdono terreno hanno quantomeno una crescita rallentata rispetto alle realtà minori. Il capoluogo fa, fortunatamente, eccezione. E fa scuola.

Pure Crema, non facendo la capoclasse nel bilancio provinciale e, anzi, restando seduta fra gli ultimi banchi, porta a casa un risultato lusinghiero per una cittadina da 33 mila abitanti: la media nazionale staccata di ben 9 punti, come la sorella maggiore. E a un paio di chilometri dalle Mura Venete va persino meglio.

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rifiuti

IL CREMASCO DA RECORD


Credera Rubbiano guida la corsa al riciclo, già si è detto, ma guai a pensare che si tratti di un caso isolato. Nel Cremasco l’eccellenza diventa lo standard. A Ripalta Arpina e Madignano, per citare solo due esempi, solo 12 residenti su 100 non dividono correttamente i rifiuti o non lo fanno proprio. Nel «precisissimo» Trentino, spesso preso a esempio nazionale per la spiccata sensibilità in tema ambientale, sono 24.

ALTO CREMASCO


Nell’Alto Cremonese e nella terra dei fontanili la situazione cambia di poco. Lievemente in flessione i centri maggiori: Castelleone e Soncino. Meglio il borgo medievale che vuole tornare al 79% già raggiunto nell’anno passato, mentre sotto Torre Isso ci si attesta comunque su un lusinghiero 76. Diligenti anche i residenti del circondario: a Cumignano la fascia alta è tradizione e, infatti, sgarrano meno del 15% degli abitanti sul Naviglio. Formigara supera l’87% e Ticengo, Offanengo, Romanengo e Salvirola possono dormire sonni tranquilli col record dell’over 80% bissato.

COME LEGGERE I DATI


La massima autorità nel campo dell’analisi dei dati sulla differenziata è l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. All’ente nazionale vengono fornite informazioni dai gestori e dai singoli Comuni per poi essere vagliate o rielaborate. Quella che viene comunemente indicata come «la percentuale di chi fa la differenziata» è in realtà il risultato di un complesso calcolo matematico, che ha nella popolazione solo uno dei moltissimi valori che portano al risultato finale. Dal 2016 la metodologia di calcolo è stata rivista e uniformata. Tutti possono consultare le percentuali, gratuitamente, sul sito istituzionale.

 

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