L'ANALISI
07 Ottobre 2022 - 05:15
CREMA - La proposta porta la firma del neo presidente dell’Area omogenea Gianni Rossoni: «Spegnere l’illuminazione delle piste ciclo pedonali comunali durante la notte, diciamo tra le 24 e le 6 del mattino, quando i percorsi sono poco o per nulla utilizzati, specialmente in questo periodo dell’anno e poi in inverno». Una soluzione che i 48 comuni cremaschi potrebbero adottare per cercare di ridurre i consumi di elettricità e far fronte così, almeno parzialmente, all’incremento dei costi di gestione dovuto al caro energia.
«Ne parleremo nel comitato ristretto dei sindaci e poi con tutti i colleghi per vedere se potremo mettere in atto questo intervento — prosegue Rossoni —: spegnere o abbassare l’intensità dell’illuminazione nei centri abitati non mi sembra invece un’idea saggia. C’è da tenere conto della questione sicurezza, sia stradale sia per il rischio di furti. Zone buie potrebbero favorire i malviventi». Da valutare eventualmente il discorso dei parchi pubblici. Più in prospettiva, invece, si spinge la volontà di promuovere le comunità energetiche, già ampiamente enunciata dal sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi in una conferenza tenuta nei giorni scorsi alla Bocconi a Milano.
«Il progetto — conclude Rossoni — lo sta seguendo ConsorzioIT (braccio operativo dei comuni del territorio, ndr): gli obiettivi sono noti. Produrre energia pulita rendere autonome famiglie e attività economiche, fare in modo di abbattere i costi in bolletta. Tutto ciò dovrà fare il paio con un deciso cambio culturale di abitudini della popolazione cremasca. Un esempio: meglio usare gli elettrodomestici elle ore diurne, per sfruttare al meglio i pannelli solari che saranno posizionati sui tetti degli edifici. Dovremo promuovere assemblee pubbliche per promuovere queste novità e parteciperemo come Cremasco al bando regionale per ottenere i finanziamenti necessari ad organizzare le comunità energetiche. Abbiamo la possibilità di sfruttare uno strumento come ConsorzioIT che molti territori ci invidiano, una tradizione di relazioni intercomunali che va rafforzata. C’è la consapevolezza di quel che siamo stati e di quel che vogliamo essere rispetto alle gestione dei servizi, con efficienza e qualità».
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