L'ANALISI
18 Settembre 2017 - 04:00
Al cimitero di Cavatigozzi regna la sporcizia
Caro direttore,
mi dispiace rivolgermi a lei per delle lamentele (in futuro spero di migliorarmi), ma non posso fare diversamente. Per l’ennesima volta sto parlando del cimitero di Cavatigozzi. La sporcizia regna sovrana dappertutto. A tutto ciò, ultimamente, si è aggiunto qualche buontempone che ha preso questo posto come gabinetto per il suo cane! Le allego alcune foto per meglio capire la situazione, dopo di che non aggiungo altro.
Rachele Ramazzotti
(Cremona)
L'augurio del Vescovo di Crema
Andare a scuola, grande privilegio
In questi primi giorni dell’anno scolastico 2017-2018, desidero far giungere i miei più cordiali auguri di buon anno scolastico a tutti gli studenti (e ai loro genitori), agli insegnanti, ai dirigenti e tutto il personale delle scuole presenti nel territorio della diocesi di Crema.
So che l’inizio di un nuovo anno scolastico non è necessariamente un momento ‘felice’: gli studenti avrebbero forse desiderato qualche giorno di vacanza in più, gli insegnanti si trovano di fronte a mille problemi, tutti conoscono e lamentano le disfunzioni del ‘sistema scuola’ italiano, statale o paritario che sia… e forse ci si ricorda troppo poco che ci sono anche indubbi elementi positivi, nella scuola italiana.
Ma quando penso alla scuola, il mio pensiero corre spesso a certe piccole scuole, con le pareti fatte di fango essiccato, che ho visto in mezzo alle risaie del Bangladesh o sulle colline del Rwanda; penso a quei maestri e professori che in tante parti del mondo, per uno stipendio da fame, e quasi del tutto privi di risorse, affrontano ogni giorno classi di quaranta, cinquanta, sessanta alunni (i quali hanno fatto anche chilometri a piedi, per arrivare alla scuola); penso a tutti quei bambini e ragazzi (e ancora più bambine e ragazze…), ai quali il ‘diritto all’istruzione’ è di fatto negato, per le ragioni più diverse; e penso a chi organizza e tiene viva una scuola in mezzo a un campo profughi o in altre situazioni di grande disagio…
Penso a tutto questo non per dimenticare i problemi di casa nostra, ma per invitare tutti coloro che vivono e lavorano nella scuola a riconoscere, insieme con i problemi, anche la grande opportunità, la grande ‘fortuna’, che è la realtà della scuola; e per augurare a tutti di cogliere questa opportunità, e di non lasciarsi condizionare troppo dalla stanchezza o dallo scoraggiamento, per vivere un anno ricco e bello, che faccia crescere positivamente le persone e le comunità, e lo stesso ‘sistema scuola’ del nostro Paese.
Buon anno scolastico a tutte e tutti!
Daniele Gianotti
(vescovo di Crema)
LA REPLICA
Rappresentanti di via XI Febbraio indicati anche da chi ora ci critica
Egregio direttore,
facciamo riferimento alla lettera pubblicata in data 11 settembre sul quotidiano da lei diretto, a firma della signora Grazia Uggeri Bernabè, per chiederle cortese ospitalità affinché ci sia consentito una breve quanto doverosa replica. Per dovere di corretta informazione e di dovizia di elencazione dei fatti gli scriventi, che non si sono affatto ‘autonominati’ ma erano stati invitati, attraverso una raccolta firme di quasi 3 anni fa, di interporre richiesta formale al Comune di Cremona affinché fosse affrontata l’annosa situazione di invivibilità della Via XI Febbraio. La signora in questione era firmataria e quindi sostenitrice di questa iniziativa e quindi parte attiva per l’ottenimento di un’attenzione che, in precedenza, ci sia consentito, non aveva mai avuto effetto concreto alcuno, se non e solo di continue lagnanze.
Evidentemente memoria non aiuta e coerenza pure. Semplicemente superfluo quindi e fuori luogo« diffidarci pubblicamente dal rappresentarci» usando il termine al plurale. Ma dal rappresentare chi, Lei e/o chi altri? Solo polemica, come titolata dal giornale, tanto sterile quanto inutile. Noi, nella nostra qualità di co-residenti ci siamo impegnati in tale non semplice impresa, nell’unico e comune interesse di ottenere ascolto da parte delle Istituzioni affinché fosse ripristinata la legalità, la sicurezza, il rispetto per l’ambiente e dei diritti dei cittadini, come peraltro dalla Signora stessa nuovamente invocati.
Dove sta allora il problema. Quali sono le reali ragioni per le quali oggi non viene riconosciuto dalla signora Uggeri Bernabè un impegno costante nel tempo, auspicato da tanti residenti, fuorché da Lei e… da chi altri? Abbiamo ottenuto, tutti insieme, un risultato, mai ottenuto prima, anche se, al momento, parziale. L’Amministrazione comunale, attraverso gli assessori alla partita, hanno recepito la necessità di affrontare il problema prodigandosi, in questi ultimi mesi, in diversi incontri con le parti in causa, noi compresi, al fine di addivenire a soluzioni, il più condivise possibili, per risolvere o quanto meno limitare il disagio da tempo, troppo tempo, sopportato dai residenti della Via XI Febbraio. Alla fine di questo lungo iter procedurale, venuta meno una possibile opzione perseguita dal Comune con l’ausilio di pareri tecnici e non solo, rimaneva sul tavolo un’unica alternativa.
La chiusura della strada nel periodo scolastico nelle fasce di entrata e uscita dal complesso scolastico oltre ad altre iniziative delle quali il giornale ha già dato recentemente ampio risalto. E’ vero, al momento le nostre richieste hanno avuto solo un parziale soddisfacimento, ma vivaddio è e va riconosciuto almeno un primo passo, positivo, che si ritiene importante a fronte del nulla di prima. E di questo riteniamo doveroso dare atto a questa Amministrazione.
Non lo diciamo in tono di sfida ma di semplice augurale auspicio. Se Lei ritiene di avere possibilità diverse per ottenere di meglio e di più lo faccia tranquillamente e avrà la nostro plauso. Non abbiamo mai avuto l’ardire di ritenerci tenutari di alcunché ma di semplici cittadini che si sono fatti carico di interessi comuni, con umiltà e spirito costruttivo, forti solo dello sprone e solidarismo di tanti amici residenti, eccetto Lei.
Piergianni Minardi e Doriana Ruffini
(Cremona)
L'INTERVENTO
Referendum Regionale, col 'sì', più forti con Roma
Caro direttore,
la lettera del signor Alceste Ferrari, indirizzata al suo giornale sul tema del Referendum del prossimo 22 ottobre, merita una risposta. Sono ancora convinto che chiamare il popolo ad esprimere il proprio parere su questioni importanti sia un salutare esercizio di democrazia. A maggior ragione se in gioco c’è l’imperdibile occasione di avviare un percorso che porti – speriamo nel più breve tempo possibile – ad una maggior autonomia per quelle regioni che, come la Lombardia e il Veneto, hanno dimostrato di utilizzare bene le risorse pubbliche.Lo scopo è una forte richiesta di trasferimento di competenze dallo Stato verso due regioni assolutamente virtuose. Parliamo di materie importanti per la vita dei cittadini quali l’Università, la ricerca e l’innovazione, l’ambiente, il governo del territorio e tante altre.
Oltre alle competenze Regione Lombardia chiederà anche allo Stato l’assegnazione delle relative risorse. Tutto ciò per poter offrire migliori servizi e una qualità di vita ancora più alta di quella di cui godono oggi i nostri concittadini. Più volte ho ribadito che a suggerire questa possibilità è l’esperienza amministrativa regionale di questi ultimi decenni.
Lo dicono alcuni autorevoli dati. La Lombardia ha un Pil pro capite superiore alla media Ue; la nostra è la regione con meno dipendenti pubblici (41 ogni mille abitanti, contro i 49 del Piemonte); grazie alla nostra gestione virtuosa, il debito pro capite dei lombardi è il più basso d’Italia (73 euro contro i 407 della media italiana); la Lombardia costa allo Stato meno soldi di tutti: 2.447 euro per abitante contro gli 8.700 della provincia di Bolzano (media Italia: 3.658 euro). Sono numeri che parlano chiaro. E che danno il senso dell’iniziativa del 22 ottobre così fortemente voluta dal presidente Roberto Maroni. Chiedere, dunque, ai cittadini di sostenere Regione Lombardia in una trattativa non facile con lo Stato per arrivare ad una maggiore autonomia, diventa più che mai doveroso.
Lo hanno capito anche tanti esponenti politici di schieramenti diversi rispetto a quello che governa la Regione. Arrivare al tavolo del confronto con lo Stato forti di un chiaro mandato popolare può aiutarci nel raggiungere un obiettivo che fino ad oggi non è mai riuscito a nessuna regione. L’occasione è imperdibile. Cogliamola, senza perderci in inutili sofismi che sono lontani dai veri interessi dei cittadini, delle famiglie e delle imprese.
Carlo Malvezzi
consigliere regionale, Cremona
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